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Milano, via Grazioli. 4 arresti con lenta sicurezza

Era qualche tempo che la squadra investigativa del commissariato Comasina teneva d’occhio quello stabile abbandonato di via Grazioli, a Milano. Il loro obiettivo è un gruppo di extracomunitari, per lo più lo più Nordafricani, senza fissa dimora, che occupano le costruzioni abbandonate nella zona di via Imbonati e che sono dediti allo spaccio di stupefacenti.

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Nelle ultime due settimane ci sono state tante segnalazioni di disturbo della quiete pubblica, aggressioni, e segnalazioni di situazioni di degrado, come sporcizia e rifiuti abbandonati, tra un bar di via Grazioli, all’angolo con via Pellegrino Rossi, e lo stabile abbandonato. Di solito via vai non poteva sfuggire quando i poliziotti hanno iniziato i servizi di osservazione hanno notato che durante il giorno c’era effettivamente un’attività di spaccio.

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Quindi gli agenti del commissariato Comasina hanno atteso il momento giusto e hanno fatto scattare le operazioni. Nella rete, durante diverse operazioni, sono finiti quattro pregiudicati egiziani 45, 44, 38 e 32 anni. Sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti hanno così sequestrato Quasi 2 kg di hashish, 33 gr di cocaina, 560 euro in contanti, in biglietti di piccolo taglio, diversi bilancini di precisione, materiale per confezionare lo stupefacente, taglierini, 3 Smartphone e un tablet rubati.

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I quattro arrestati vivevano e si nascondevano nello stabile abbandonato e due di loro sono stati raggiunti dal da un decreto di espulsione dal territorio nazionale.

I protocolli di sicurezza

Per le forze dell’ordine si tratta di routine. Per smantellare un sistema di spaccio capillare su strada si applicano diverse strategie che hanno come primo obiettivo la sicurezza degli operatori. Entrare in massa in un edificio abbandonato e creare una fuga incontrollata di spacciatori non è un buon modo per avere successo.

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Individuarli, e poi arrestarli a piccoli gruppi, sequestrando la sostanza prima della vendita, o il denaro dopo la vendita, prima che possano consegnarlo ai loro referenti, è invece un buon modo per garantire il massimo della sicurezza possibile per gli agenti e contemporaneamente inaridire il flusso di sostanze e denaro nel sistema di spaccio, e ripulire la zona, in silenzio, o quasi, con pazienza e perseveranza, ma in modo continuo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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