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Milano perde il Giro d’Italia. Colpa delle barriere antiterrorismo e di Staffelli?

Può essere stata colpa di Striscia la Notizia se il Giro d’Italia non passerà da Milano? Sono stati infatti Staffelli e il programma satirico “Striscia la notizia” che hanno evidenziato l’inefficacia delle barriere antiterrorismo in new jersey che l’amministrazione comunale di Milano ha voluto in Piazza Duomo.

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Non che i frequentatori di piazza Duomo non se ne fossero già accorti, ma rendere palese l’ovvietà ha sempre qualche effetto. Brutte e inutili barriere di cemento che non servono nemmeno ad evitare gli attentati. Infatti quelli di Striscia la Notizia sono riusciti ad entrare con un furgone e ad arrivare al sagrato, in mezzo alla gente, prima di essere fermati.

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Poca sicurezza, e salta la tappa del Giro d’Italia

La prefettura di Milano averebbe dato un parere negativo sulla possibilità di organizzare in sicurezza una tappa milanese del Giro d’Italia. E l’amministrazione di Beppe Sala ha deciso di rinunciare ad ospitarla. Il sindaco ha dichiarato all’Ansa: “Un po’ mi dispiace che non passi da Milano però è stata una nostra valutazione di convenienza e di costo.  

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Lo scorso anno era il Giro del centenario e valeva la pena fare un investimento del genere, ospitare l’ultima tappa del Giro vuol dire spendere una cifra che si avvicina al mezzo milione di euro”. Però è chiaro che il fattore sicurezza pesa tantissimo sulla possibilità dell’organizzazione.  In gioco non c’era, comunque, l’ultima tappa, quella del tradizionale arrivo milanese, ma solo una tappa intermedia.

E Valerio Staffelli che scorrazza in furgone sul sagrato del Duomo e davanti a militari e forze dell’ordine non deve aver aiutato la prefettura a fare uno sforzo in più.
Il Giro d’Italia sarà invece di Abbiategrasso. La diciottesima tappa, 196 km partirà da dalla cittadina nell’altomilanese  e raggiungerà Monte Nevoso il prossimo 24 maggio 2018.  Milano sarà completamente esclusa dalla sua corsa, quella in rosa come la gazzetta dello sport.

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Quale sarà la vera motivazione? La coscienza di non riuscire a garantire la totale sicurezza dell’evento? Oppure lo smacco di non essere riusciti a mantenere la tradizione del Giro in Rosa che inizia e finisce a Milano? Di sicuro il parere della prefettura ha pesato. Come pesa dover riconoscere che Milano non è una città in grado di garantire controllo e organizzazione in eventi spettacolari come il Giro d’Italia.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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