A caccia di Artem Uss, il russo evaso dai domiciliari a Basiglio per non essere estradato in America, a causa delle tensioni di guerra fra Russia e Stati Uniti
I Carabinieri stanno attivamente ricercando Artem Uss, cittadino russo 40enne, coniugato, imprenditore, che il 22 marzo è evaso dagli arresti domiciliari, cui era confinato con l’applicazione del braccialetto elettronico, a Basiglio (MI), in via Cascina Vione. Artem Uss è l’unico figlio di Aleksandr Uss, governatore dello Stato (Kraj) del Krasnoyarsk, nella Russia siberiana. Un territorio grande più di 2milioni di chilometri quadrati e con 3 milioni di abitanti.
Nel primo pomeriggio del 22 marzo, ad un’ora dall’ultimo controllo, la Centrale Operativa ha segnalato un allarme evasione e i Carabinieri della Stazione di Basiglio si sono recati all’abitazione dove si trovava Artem Uss. L’uomo era però già scomparso. Le indagini e le ricerche dei carabinieri sono iniziate immediatamente e sono tutt’ora in corso. Se ne stanno occupando i Carabinieri della Compagnia di Corsico e la squadra catturandi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di via Moscova a Milano
Richiesta di estradizione su mandato di arresto internazionale degli USA
Artem Uss era stato arrestato all’aeroporto di Milano Malpensa lo scorso 17 ottobre 2022, in esecuzione di un mandato d’arresto internazionale emesso il 26 settembre 2022 dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico dal 02 dicembre 2022 dopo che la Corte d’Appello di Milano aveva emesso un’ordinanza di modifica della custodia in carcere, che disponeva per lui gli arresti domiciliari. Gli Stati Uniti avevano appena ottenuto l’estradizione dall’Italia.
Questioni di guerra
I difensori dell’imprenditore avevano annunciato il ricorso in Cassazione contro la sentenza di estradizione in America. Gli Stati Uniti hanno accusato Artem Uss di riciclaggio ma sulle spalle dell’imprenditore c’era anche una richiesta di estradizione da parte della Russia per un’accusa simile. Secondo le notizie diffuse al momento dell’arresto di ottobre, l’imprenditore Artem Uss era finito al centro delle tensioni fra Stati uniti e Russia, in rapporto alla guerra fra Russia e Ucraina e agli approvvigionamenti di materie prime da parte della Russia. Dopo l’arresto, il 21 ottobre, Dmitri Peskov aveva detto che “le missioni diplomatiche russe faranno del loro meglio per proteggere gli interessi di Uss”.
Alcune delle accuse degli Stati Uniti riguardano “l’esportazione illegale di tecnologie militari e sensibili dagli Stati Uniti alla Russia”, per valori di migliaia di dollari, ma i giudici italiani non hanno trovato prove e l’estradizione negli Stati Uniti è stata concessa per una violazione di “”Embargo” contro il Venezuela, nell’ambito delle spedizioni di petrolio verso Cina e Russia, e per una presunta frode bancaria. Per farla breve, ciò che traspare dalla vicenda è che Russia e Stati Uniti si stanno animatamente litigando Artem Uss. Uno vorrebbe usarlo come come arma contro l’altro, e l’altro non vuol concedere il vantaggio.
Un po’ di cinismo
E’ difficile credere che Artem Uss in fuga tra le campagne della provincia pavese. Probabilmente ora, dopo 2 giorni, o si trova in Russia o si trova negli Stati Uniti, a seconda di chi è stato più veloce nel prelevarlo. Anche queste cose fanno parte della guerra che ci ha già coinvolto, volenti o nolenti, anche se nessuno, per ora, bombarda fisicamente l’Italia. Per ora l’unica cosa bombardata, un po’ da tutti, è la sovranità nazionale italiana. Non è la prima volta che corpi speciali o e altre “entità” straniere fanno i loro comodi in Italia in barba alle istituzioni, ma visto come è andata la storia negli ultimi 80 anni, non è il caso di fare gli orgogliosi.
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