Gioco pubblico, a che punto è la sua regolamentazione?
Le Regionali sono finite, Attilio Fontana è stato confermato alla guida della Regione Lombardia, la campagna elettorale è finita. Nonostante tutto nei suoi dibattiti, nei programmi, nelle proposte, il gioco pubblico e legale ha svolto un ruolo di primissimo piano.
Lo dimostrano le ultime dichiarazioni dei protagonisti, da Gianmarco Senna, Consigliere di Azione e Italia Viva, che definisce il gambling come “un’industria fondamentale per la nostra economia che nel solo 2021 ha portato nelle casse dello Stato 8 miliardi e mezzo di euro dalle imposte derivanti dal gioco legale”, mettendo l’accento su una pressione fiscale “eccessiva” e una tassazione “proibitiva”. Rimettere al centro la filiera del gambling è infatti fondamentale per tutto l’assetto economico e normativo d’Italia, ma anche d’Europa.
A dirlo è anche l’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio su Giochi e Legalità di Eurispes, che sottolinea l’urgenza di una riforma dei criteri della distribuzione del gioco pubblico, che deve arrivare prima delle prossime gare per l’assegnazione delle concessioni. “L’analisi della giurisprudenza – spiegano i Legali Chiara Sambaldi e Andrea Strata, in un comunicato stampa diffuso da GiocoNews – svolta dall’Osservatorio Giochi, Legalità e Patologie dell’Eurispes, restituisce un quadro che per certi aspetti è definito, con l’affermazione di princìpi ormai consolidati, e che per altri è ancora in divenire, con una lenta e progressiva evoluzione da un piano tutto teorico ad uno più aderente alla realtà e alla concretezza dei territori e delle loro
caratteristiche”.
A richiedere una precisa e rapida azione di omologazione è anche l’annosa questione del Gambling Advertising, ovvero il tema della pubblicità del gioco d’azzardo, che è un vero e proprio mosaico per quanto riguarda l’Europa. A livello comunitario non esiste una regolamentazione unica del gambling, con la questione della pubblicità che viene classificata in tre grandi categorie. Il divieto totale (Total Ban), il divieto parziale (Partial Ban) e infine l’autorizzazione alla pubblicità (No Ban).
In Italia, come è noto, vige dal 2018 il Decreto Dignità, la norma voluta dal primo Governo guidato da Giuseppe Conte che prevede il divieto totale di tutta la pubblicità legata all’azzardo. Ma il panorama normativo, in Europa, è incredibilmente vasto: in Spagna vige infatti la Ley del Juego, che stabilisce le regole, gli orari e le piattaforme su cui pubblicizzare il gioco, mentre in Germania, con la legge Glücksspielstaatsvertrag – GlüStV, si mettono dei paletti all’interno di una norma particolarmente restrittiva.
Un quadro normativo vasto, articolato, diversificato. Forse anche troppo. Che aspetta da tempo una riforma valida ovunque.
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