VanzaghelloMilano città metropolitana

Vanzaghello. Omicidio o doppio suicidio in Via Arno? C’è un mistero

Erano le circa le 15:00 quando è arrivata al 112 la richiesta di intervento per una donna che era riversa a terra in un cortile del civico 2 di Via Arno a Vanzaghello (Mi). All’arrivo delle ambulanze, dei soccorritori e dell’auto medica, non c’era più nulla da fare le per la donna di 57 anni che giaceva nel cortile e che era caduta dalla terrazza del terzo piano della palazzina. Al suo fianco c’era anche un revolver ritrovato dai carabinieri della compagnia di Legnano, arrivati insieme ai soccorsi.

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Quando i vigili del fuoco e i carabinieri sono entrati nell’appartamento dal cui terrazzo era caduta la donna, hanno trovato un altro cadavere. Era il corpo di un uomo di 62 anni. Aveva un foro di proiettile alla tempia destra. Il revolver, calibro 38, ritrovato accanto alla donna risulta essere di proprietà dell’uomo ed è regolarmente denunciato.

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I dubbi sull’omicidio

Sul posto i carabinieri del Sis del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano. Hanno effettuato i rilievi e ricostruire le dinamiche dei fatti. Dal primo momento si è pensato ad una tragedia, con un omicidio seguito da un suicidio, ma alcuni particolari della dinamica dei fatti attendono chiarimenti. Il foro di proiettile alla tempia destra richiama infatti immediatamente il suicidio, e andrà chiarito quindi se la donna si è suicidata in seguito alla scoperta del suicidio dell’uomo, dopo aver raccolto la pistola, oppure se lei ha sparato alla tempia dell’uomo e poi si è uccisa, o se la tragedia avvenuta in altro modo. La notizia rimane quindi aperta, in aggiornamento.

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La scena del delitto

Dopo il ritrovamento del cadavere di Daniela Randazzo, e notata l’automobile di Franco Deidda ancora in garage, i carabinieri hanno chiesto a chi si trovava nei dintorni di mettersi al riparo. Non si sapeva, infatti, cosa stava succedendo. Poi, i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento dalla finestra del balcone, passando dall’appartamento della vicina, e hanno permesso ai carabinier di entrare. Il corpo di Franco Deidda è stato trovato in camera, disteso nel letto. Forse quindi dormiva quando la pistola gli è stata appoggiata alla tempia.

Le telecamere che puntano sul cortile hanno ripreso le immagini del suicidio di Daniela Randazzo. La si vede cadere dal balcone. Si è sparata alla testa dopo essersi messa a cavalcioni della balaustra. Il rinculo del revolver ha sollevato e spinto indietro il corpo tanto quanto bastava per farlo precipitare nel cortile. Gli esami del medico legale hanno individuato la ferita d’arma da fuoco alla testa della Randazzo. La stessa posizione in cui è caduta, con il viso rivolto verso l’alto, conferma i fatti. Indossava lo stesso abito scuro allacciato di fianco della foto pubblicata sul suo profilo Facebook.

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Le due vittime

omicidio,vanzaghello. Vanzaghello. Omicidio o doppio suicidio in Via Arno? C'è un mistero - 11/06/2022
Daniela Randazzo

Lei si chiamava Daniela Randazzo, di Busto Arsizio. Lavorava come impiegata nella segreteria di una scuola. Non si era mai vista a Vanzaghello. Il suo profilo Facebook è composto da pochi messaggi, qualche tag di appassionati per le diete dimagranti, e da qualche modifica dell’immagine del profilo. Dalle foto pubblicate sembra aver perso di recente diversi chili. Era stata vista solo un paio di volte nella palazzina di via Arno. Era stata appena dimessa dopo un breve ricovero in ospedale per degli esami su una sua situazione in salute molto critica. Forse le restavano poche settimane di vita.

Franco Deidda

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Lui è Franco Deidda, originario di Recco, in provincia di Genova, e agente di commercio, faceva il rappresentante di editoriale, per i libri scolastici. Aveva un passato, durante il servizio di leva prolungata, nella marina militare come sergente meccanico, ed era stato imbarcato sulla prima fregata “Carabiniere”, la F581. Dopo il divorzio, da meno di un anno abitava a Vanzaghello.

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Franco Deidda viveva da solo nell’appartamento, la sua passione era il tiro con la pistola e il fucile, di cui era anche istruttore, e aveva all’attivo alcuni trofei. In casa aveva, regolarmente denunciati e tenuti in sicurezza, almeno una quindicina di fucili da gara e, oltre al revolver, altre 4 pistole. Sono tutte state ritirate dai carabinieri. Deidda non era molto social, su Facebook appaiono solo alcune foto delle sue vittorie e alcune perfomance delle gare. Fra le sue amicizie Facebook non c’è Daniela Randazzo. Chi lo ha conosciuto, anche solo di vista, lo descrive come un uomo gentile e socievole, un gentiluomo un po’ d’altri tempi.

Il movente

La prima cosa che si è saputa è che nessuno dei due faceva parte della comunità di Vanzaghello. Non si sa ancora neppure precisamente quale relazione potesse esserci fra i due, anche se sembra si fossero conosciuti da tempo per motivi di lavoro. Non pare, allo stato attuale delle notizie, che vi fosse una relazione di intensità tale da scatenare una simile tragedia. Difficile intuire cosa altro possa averla causata. Tutto rimane, a questo punto, nelle mani dei carabinieri che stanno effettuando le indagini necessarie alle ricostruzioni delle vite delle due vittime e a chiarire ogni aspetto di questa tragedia inaspettata.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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