VanzaghelloMilano città metropolitana

Omicidio di Vanzaghello. Le novità

Omicidio Vanzaghello. C’è una descrizione sommaria dell’uomo che è stato ritrovato ucciso nella piazzola della strada statale 336 che da Vanzaghello (Mi) va verso la superstrada della Malpensa. Si è in attesa del risultato completo dell’ autopsia, che completi il quadro dell’omicidio. Sulla vicenda Indaga la squadra mobile della questura, coordinata dalla procura di Varese, che per il momento mantiene il riserbo sulle indagini.

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Da quanto si è saputo attraverso altre fonti, l’uomo aveva alcuni tatuaggi sul ventre, a forma di stella, ed altri sulle braccia. Sicuramente è di origine magrebina. Il Magreb è la fascia di territorio ch esi trova fra il deserto del Sarah e il mar mediterraneo e che oggi comprende Algeria, Marocco e Tunisia e, in parte, Mauritania e Libia.

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Non è difficile che sia stato già identificato dalle forze dell’ordine, anche se non vi è conferma, perché la tipologia di ferite riportate sembrerebbero ricondurre alle forme di tortura utilizzate dalle organizzazioni criminali, e non solo, che agiscono proprio nei paesi del nord Africa nei confronti di viene accusato di essere una spia.

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Già il secondo omicidio

lo scorso 2 aprile via gala in uno dei boschi di Rescaldina, a pochi chilometri di distanza da Vanzaghello, è stato ritrovato il cadavere di Bouda Ouadia, un immigrato irregolare e senza fissa dimora, dedito allo spaccio nei boschi. Gli avevano sparato alla nuca, forse mentre fuggiva. Il cadavere è stato ritrovato da un passante che stava passeggiando con il cane, proprio come nel caso del cadavere di Vanzaghello, che è stato ritrovato da automobilistiche passavano per caso.

Gli spacciatori dei boschi non hanno il senso dei confini comunali e per loro un bosco vale l’altro purché non vi siano forze di polizia che possano vederli, scoprirli, arrestarli, e soprattutto sequestrare la droga da vendere. Sanno di essere mal sopportati dalla gente normale, e sono spesso violenti sia fra di loro sia nei confronti di chi potrebbe denunciarli.

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Spesso sono armati. Se non si tratta di armi da fuoco, usano coltelli, katanghe e altri tipi di armi da taglio. la loro presenza è quindi pericolosissima, anche per chi non c’entra con il traffico della droga. Si danno in genere appuntamento con gli smartphone, su cui raccolgono i contatti dei clienti e dei fornitori. Usano whatsapp, perchè crittografato e può essere facilmente completamente cancellato. Ritrovare uno di quei telefoni smartphone, può dare una vera svolta alle indagini eseguite dalle forze dell’ordine per ricostruire i traffici di droga.

In guerra

Dopo due omicidi a breve distanza l’uno dall’altro non è difficile immaginare che ci sia uno scenario di guerra feroce nei boschi fra Vanzaghello e Rescaldina, passando per Castellanza e per gli altri comuni della zona a cavallo fra la provincia di Milano e quella di Varese. Il fenomeno è così pericoloso è grave che qualche settimana fa, dopo il primo omicidio, il procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, aveva annunciato il progetto per la formazione di una Task Force mirata a liberare i boschi dagli spacciatori.

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Non resta che attendere, nella speranza che, nel frattempo, passeggiando fra i boschi di Vanzaghello, non capiti di inciampare in un altro cadavere oppure di diventarlo.

Gli aggiornamenti

il 16 maggio l’uomo è stato identificato

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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