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Disegno di legge sulla Fine emergenza covid. Sposteranno il termine al 31 dicembre 2022?

C’è chi ha presentato al Senato un disegno di legge lo scorso 13 febbraio, che fa pensare che il termine dello stato di emergenza sarà potrebbe essere spostato al 31 dicembre 2022. Se pensavate davvero che avrebbero smesso di tormentarci la vita con le imposizioni dell’ emergenza covid il prossimo 31 marzo 2022, forse avete torto.

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Nel disegno di legge depositato al senato lo scorso 13 febbraio 2022, in un emendamento collegato alla legge finanziaria dello Stato, cioè al bilancio, non è indicata nessuna motivazione di tipo sanitario. Il testo è assolutamente liscio e trasparente, di tipo economico, e dice esclusivamente questo:

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Disegno di legge

” Disegno Di Legge risultante dallo stralcio disposto dal Presidente del Senato, ai sensi dell’articolo 126, comma 3, del Regolamento e comunicato all’Assemblea il 16 novembre 2021 – del comma 2 dell’articolo 90 del Disegno di Legge N. 2448 « Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 » presentato dal Ministro dell’economia e delle finanze (FRANCO) comunicato alla presidenza L’11 Novembre 2021.

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la scala Rho b&b

Differimento del termine per l’utilizzo del sistema di allerta COVID-19. Disegno di legge
Art. 1. All’articolo 6, comma 6, del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2020, n. 70, le parole: « e comunque entro il 31 dicembre 2021 » sono sostituite dalle seguenti: « e comunque entro il 31 dicembre 2022 »

https://senato.it/leg/18/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/54578.pdf . Questo è l’indirizzo in cui si trova il disegno di legge che bisogna prendere in esame. Ci sono però delle spiegazioni da dare a chi non è abituato ad aver a che fare con la intricata mentalità che produce le leggi dello stato italiano.

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Bisogna sottolineare che un disegno di legge non è ancora una legge perchè deve essere prima di tutto approvata dal senato e poi dalla camera dei deputati. Nel caso in cui siano proposti disegni di legge collegati al bilancio, questi sono prima visionati dal governo per il parere tecnico e per l’approvazione preventiva, e solo dopo proposti al parlamento per l’approvazione.

Dato che spesso i disegni di legge collegati al bilancio sono numerosi, il governo pone la fiducia su tutto il pacchetto degli emendamenti ( disegni di legge) che ha visionato e approvato. Un po’ come se dicesse al parlamento “Questi sono gli emendamenti che diciamo vanno bene. Non abbiamo il tempo di farveli votare uno ad uno, quindi o votate Si a tutto il pacchetto in fiducia, oppure salta il governo e diamo le dimissioni”. Un ricatto? Si, certo, l’istituto della fiducia è usato spesso in questo modo. Però, essendo un ricatto istituzionale non è contro la legge e tantomeno illegale.

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Di cosa parla il disegno di legge

Se leggete con attenzione il disegno di legge noterete che non dice che impegna il governo a spostare al data della fine dell’emergenza sanitaria, ma dice che vuol differire, cioè spostare in avanti, il termine per l’utilizzo del sistema di allerta COVID-19, che in realtà è già scaduto il 31 dicembre 2021.

La conseguenza dell’approvazione di questo emendamento sarà un rifinanziamento di tutte le strutture di controllo e allerta utilizzate per l’emergenza, dalla app Immuni (costossima e praticamente inutile) fino ai finanziamenti per pagare gli stipendi o le indennità di funzione a tutti quegli impiegati amministrativi che si occupano di registrare i positivi al covid e di organizzare le quarantene, di rispondere alle email e ai centralini, di chi si occupa di comprare attrezzature, delle attrezzature, dei tamponi, e delle centinaia di altri costi collegati al sistema di allerta Covid-19, compresi gli stipendi di chi analizza i dati utilizzati poi dagli esperti del ministero per determinare chi diventa zona rossa, chi gialla, chi bianca.

Perchè mai lo vogliono rifinanziare?

Siamo già quasi a marzo 2022. Possiamo pensare che se ci sono i soldi, ci sarà anche il covid, e che se si tiene in piedi la struttura organizzativa dell’Alert, è perchè si intende andare avanti con l’emergenza sanitaria, oppure essere più fiduciosi e pensare che si è finanziato il sistema di controllo per un altro anno perchè è il tempo che serve per smantellarlo. Sono i lettori a decidere cosa pensarne e dipende dal grado di fiducia che ispira loro lo Stato italiano e la sua organizzazione.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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