Grande Nord sul Bullismo a scuola. “Le istituzioni sono indifferenti”
A proposito degli arresti effettuati ieri nel sudovest milanese, e in relazione a quanto successo nelle scuole superiori di Rho, il Movimento Grande Nord, area del rhodese, ci ha inviato un comunicato stampa che contiene le considerazioni sulle vicenda che ha toccato a vicino la cittadina. Come ricevuto volentieri lo pubblichiamo. Ci scrive Orietta Casè, responsabile area Rhodense Grande Nord, tel:351 6999580.
Il comunicato di Grande Nord
Atti di bullismo a Rho. Fermata la banda di sedicenni che vessava i compagni di scuola con ingiurie e percosse alla luce del sole, i fatti venivano perpetrati anche a scuola sotto gli occhi dei docenti. Il Movimento Grande Nord condanna qualsiasi atto vessatorio contro il prossimo ed auspica la capacità delle istituzioni nel risolvere queste situazioni educative che, per la maggior parte delle volte, sono il prodotto di un retroterra familiare e culturale non supportato adeguatamente.
Alla base di queste azioni di bullismo sembrerebbe non esserci una reale motivazione. Lo facevano per noia? Divertimento? I filmati delle loro azioni venivano poi messi in rete come fossero trofei da esibire. La questione che ci lascia sgomenti, oltre alla ferocia di questi atti, è l’indifferenza delle istituzioni, in questo caso la scuola, che permette che accadano fatti tanto incresciosi. Bisogna costruire un circuito educativo che sostenga nel percorso di crescita le nuove generazioni. La famiglia, la scuola e i servizi sociali dovrebbero lavorare in coordinamento per il bene dei ragazzi. Forse i problemi di lavoro, economici e di carriera stanno facendo cadere in secondo piano l’educazione civica dei nostri figli.
Siamo davanti ad una generazione che sta perdendo sempre di più il rispetto per il prossimo, soprattutto se considerato inferiore o più debole, solitamente questi bulli di quartiere sono solo capaci di infierire contro chi può sembrare indifeso e la loro codardia li porta ad agire in branco, anche i fatti di Milano la notte di Capodanno ne sono l’esempio. Ci sono però ragazzi, che fortunatamente, conoscono il rispetto e la solidarietà per il prossimo, confidiamo che la nostra società possa sempre più educare persone di questo genere.
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