Albairate. Prigioniera nelle case comunali per 22 scalini
Albairate. Lene Elide Valeria Saturnini abita da sempre ad Albairate in una casa popolare del Comune. Qualche anno fa si è ammalata di polineuropatia, una malattia degenerativa di cui si può rallentare l’aggravamento con una terapia, ma soprattutto con una fisioterapia adatta e continuativa, effettuata in ambienti organizzati. Non voglio spiegarvi cosa ha passato Valeria durante i lockdown ma parlarvi di ciò che subisce oggi. Ormai i suoi movimenti dipendono dalla carrozzina. è disabile al 90%. Non vorrebbe perdere ancora mobilità, deve quindi fare fisioterapia, ma dovrebbe andare ogni giorno all’istituto Golgi di Abbiategrasso e ci sono 22 maledetti scalini che glielo impediscono.
22 maledetti scalini
Valeria vive infatti in un appartamento delle case popolari del comune di Albairate: la malattia è progredita, in questi anni, lei ora si muove con una sedia a rotelle. Non le manca l’assistenza, non le manca il posto per fare gli esercizi della fisioterapia che le permetterà di allontanare il più possibile il momento in cui potrebbe rimanere completamente paralizzata. Ciò che manca è la possibilità di superare 22 scalini che la separano dal suo appartamento alla strada.
Non c’è infatti un montascale, o un ascensore, che Valeria possa usare, e neppure i permessi per posizionarli. “L’istituto Golgi”, cui si è rivolta Valeria per la fisioterapia “mi ha detto che non ha personale da dedicare al mio trasporto. Possono venire qui, per un certo numero di volte, ma non è la stessa cosa della fisioterapia in palestra, con le attrezzature giuste” mi dice Valeria.
Valeria ha sempre avuto una vita attiva. Quando stava ancora bene si occupava di politica. E’ una donna intelligente e molto combattiva, che non teme nulla e a cui nessuno mette i piedi in testa. “Non voglio però finire così. Arrendermi alla malattia senza fare un passo per lottare. Non voglio finire prigioniera nel mio corpo per non aver essere riuscita ad ottenere il rispetto di un diritto. Non voglio soccombere a causa della inefficienza della burocrazia. Per questo voglio rendere pubbliche le mie difficoltà. Questi 22 scalini di una casa comunale sono un problema mio, ma anche di chi si è preso l’incarico, e la responsabilità, di occuparsi efficientemente di questi problemi”.
Insomma Valeria, che non ha perso un’oncia del suo spirito combattivo, mi ha dato un compito. Dare la sveglia al comune di Albairate perchè provveda a risolvere il problema in modo veloce, in modo che Valeria possa andare a fare fisioterapia, e possa continuare a vivere con il pensiero rivolto ai problemi di tutti, come ha fatto finora.
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