Luigi Calabresi. La Polizia di Milano commemora i suoi martiri (video)
Questi sono giorni di grande significato per la polizia milanese. Il 17maggio del 1972 perse la vita il commissario capo Luigi Calabresi. Lo stesso giorno, l’anno seguente, il 1973, durante la commemorazione del primo omicidio una bomba a mano fu lanciata fra la folla davanti alla questura di Milano in via Fatebenefratelli. Uccise 5 persone: Gabriella Bortolon, Felicia Bartolozzi, Federico Masarin e Giuseppe Panzino.
Questa mattina, 17maggio, la cerimonia della commemorazione dell’agente Vincenzo Raiola. 22 anni fa fu ferito durante uno scontro a fuoco avvenuto durante una rapina violentissima ad un furgone portavalori, in via Imbonati, al quartiere Dergano. Morì in ospedale 10 giorni dopo.
Luigi Calabresi
Dalla morte di Luigi Calabresi sono passati 49 anni. Erano gli albori degli anni di piombo e il commissario Calabresi fu la prima vittima delle “macchina del fango” politicamente organizzate. Il suo omicidio maturó infatti sui giornali di sinistra di quei tempi e dagli ambiti culturali della stessa parte politica che lo indicavano insistentemente come responsabile della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, caduto da una finestra del quarto piano della questura di via Fatebenefratelli durante un interrogatorio nel 1969.
Il processo, avvenuto anni dopo, nel 1997 stabilì che il commissario non era presente nella stanza. Piú di 20 anni per stabilire un fatto che, se stabilito in un tempo accettabile di un anno, avrebbe salvato la vita del commissario. Per due anni invece il commissario fu sottoposto al fuoco incrociato della propaganda di sinistra e alla fine lo uccisero. Gli spararono alle spalle, sotto casa sua.
Anni dopo Leonardo Marino confessó l’omicidio e coinvolse Bompressi , Sofri e Pietrostefani, tutti militanti del gruppo di sinistra Lotta continua. I 4 sono in Francia da allora. Vale la pena di ascoltare le parole pronunciate ieri mattina dal figlio di Luigi Calabresi che oggi fa il giornalista.
Indimenticabili vittime innocenti della stessa macchina del fango quelle morte l’anno seguente, quando un altro militante di sinistra lanció una bomba a mano fra la folla che commemorava Luigi Calabresi. Oggi davanti a quella targa ci sono le corone di tutte le istituzioni e delle associazioni. Segno del passaggio del tempo ma forse anche del passaggio delle idee.
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