Ha dato fuoco alla sua ex ditta con gli stessi pantaloni del profilo social
Questa mattina i Carabinieri della Tenenza di Rozzano hanno arrestato e messo poi agli arresti domiciliari, in via cautelare, un 43enne italiano con l’accusa di aver dato fuoco per vendetta ai capannoni della ditta del suo ex datore di lavoro. Il metodo di identificazione utilizzato dai carabinieri è abbastanza originale.
Cosa è successo
Nel pomeriggio del 4 aprile 2021, a Milano, in uno dei capannone del consorzio pubblico di Area Sud, che si occupa di pulizia, raccolta trasporto e smaltimento di rifiuti per alcuni dei comuni della provincia di Milano era scoppiato un incendio. I danni sono stati ingenti e 14 dei mezzi usati per la raccolta dei rifiuti e per il lavaggio delle strade erano andati distrutti.
Le indagini hanno subito messo in evidenza che si trattava di un incendio doloso. Il cortocircuito era inverosimile e poco lontano dal capannone erano stati trovati un guanto monouso strappato e della diavolina, che era servita da innesco per appiccare l’incendio. Le indagini specializzate sulla tipologia di incendio sono state condotte dai Vigili del Fuoco, mentre i carabinieri della compagnia di Corsico si sono occupati di seguire le possibili piste, anche quella di una matrice criminale legata agli interessi della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti.
ll video
E’ però dall’analisi dei filmati della videosorveglianza, che avevano ripreso alcune aree vicine ai capannoni che è emersa la verità. Infatti si notava un uomo vestito di scuro che verosimilmente dopo essersi introdotto nel capannone ed aver appiccato il fuoco aveva scavalcato il muro di recinzione gettando prima di fuggire qualcosa nel cestino dei rifiuti. Nelle immagini e filmati era infatti evidente la colonna di fumo che si alzava dal capannone mentre l’uomo stava scavalcando la recinzione.
Testimoni
Sono state anche le testimonianze di alcuni dipendenti dell’azienda consortile che hanno indirizzato le indagini verso il 43enne che era stato licenziato solo pochi mesi prima. L’uomo aveva già dimostrato di avere degli atteggiamenti molestie pericolosi ai danni di un suo superiore sul lavoro. La certezza di avere individuato il colpevole è arrivata però dal profilo Facebook che 43enne. I carabinieri infatti hanno visto una fotografia in cui l’uomo indossava gli stessi pantaloni dell’autore dell’incendio. Con questo hanno ottenuto di poter eseguire una perquisizione a casa sua
Lì hanno ritrovato un paio di pantaloni della tuta neri con alcuni segni Bianchi, una felpa con il cappuccio di color nero a strisce orizzontali un cappellino da baseballl nero un paio di scarpe sportive neree un marsupio grigio tutti perfettamente compatibili con gli indumenti indossati dall’incendiario.
L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica (Proc. Agg. D.ssa Tiziana Siciliano e Sost. Proc. D.ssa Sara Arduini).
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