Bancarotta fraudolenta scoperta dalla Guardia di finanza
Milano. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dal
Sostituto Procuratore Luca Gaglio della Procura della Repubblica di Milano, hanno eseguito, nel capoluogo meneghino ed in diverse località dell’hinterland milanese, numerose perquisizioni locali con il contestuale sequestro di 13 trattori stradali (Tir) per un valore stimato di circa 300.000, cospicua documentazione contabile ed extracontabile unitamente a supporti informatici, quote societarie nonché importi giacenti sui conti correnti per circa 268.000 euro.
E’ quanto comunicato poco fa dalla Guardia di Finanza milanese a proposito delle indagini, condotte dai Finanzieri della Compagnia di Melegnano, che sono scaturite dalla denuncia presentata da un curatore fallimentare che ha quantificato una distrazione ad opera degli indagati pari a circa 3.000.000 di euro.
Le successive attività hanno consentito di rilevare che i proprietari della società dichiarata fallita ne avevano costituita un’altra poco prima del crac, tramite prestanome, e l’avevano usata per trasferirvi artificiosamente tutti i beni strumentali ed il personale nonché per continuare a operare con gli stessi clienti e fornitori.
Le indagini di polizia economico-finanziaria svolte dalle Fiamme Gialle di Melegnano hanno confermato l’ipotesi investigativa della continuazione aziendale tra le due società e della distrazione di notevoli disponibilità finanziarie dai conti correnti della fallita verso quelli di altre società riconducibili, direttamente o indirettamente, agli stessi indagati.
Considerata la necessità di evitare altre distrazioni patrimoniali e con esse l’occultamento dei proventi dell’attività delittuosa, l’Autorità Giudiziaria milanese ha disposto le perquisizioni presso la sede legale ed operativa delle aziende coinvolte e le abitazioni degli indagati nonché il sequestro dei beni strumentali, delle quote societarie e dei saldi dei conti correnti.
Il servizio rientra tra le azioni sviluppate dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale contrastando anche i casi di fallimenti “di comodo”, per evitare che attraverso meccanismi fraudolenti vengano distolti i patrimoni delle aziende fallite al legittimo soddisfacimento delle pretese dei creditori, fra i quali l’Erario per le imposte non pagate.
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