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Legambiente. Puliamo il mondo in mezz’ora coi migranti

Sfruttamento del lavoro o operazione mediatica? La  25esima edizione di Puliamo il mondo, l’iniziativa didattica di Lega Ambiente che serve a sensibilizzare i partecipanti a non sporcare e a rispettare la natura, per non gravare sulle spese di pulizia dei Comuni, si terrá oggi in alcune zone della città.

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L’amministrazione comunale di Milano ci tiene a far sapere che in alcuni punti della città, dalle 9 alle 12.30, all’iniziativa parteciperanno anche 300 migranti richiedenti asilo, ospiti delle strutture di Milano con gli operatori degli enti che li accolgono. I migranti saranno a fianco dei volontari di Legambiente in via Rizzoli 70 per la pulizia dell’area a cura di Legambiente Lombardia Onlus e in via Sammartini 110 per la pulizia dell’alzaia del naviglio Martesana.

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I dati

Da quanto risulta i richiedenti asilo utilizzati da Legambiente e dal Comune di Milano, che sembra abbiano sposato volontariamente la causa ambientalista, saranno 7 ospiti dello Sprar di via Stella, 20 persone del centro di via Andolfato, 16 persone del centro di via Sammartini, 14 persone del centro di via Mambretti, 13 persone del centro SPRAR Sammartini.

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Un pò lontani, come numero, dai 300 migranti partecipanti annunciati dal Comune. Legambiente, Amministrazione e migranti fermeranno momentaneamente la loro opera di pulizia per incontrare i giornalisti alle 10.10 in via Sammartini e terranno una conferenza stampa per fare il punto sull’iniziativa di pulizia ambientale e sulla situazione dei migranti a Milano. Poi  dalle 14.30, sempre nell’ambito di “Puliamo il Mondo”, nel centro di via Aldini inaugureranno un murales realizzato lungo le pareti della palestra del centro. Il progetto è a cura di Progetto Arca, Comune di Milano e Municipio 8. Anche in questo caso parteciperanno i migranti della struttura di via Aldini e di via Mambretti.

In pratica, una settantina di richiedenti asilo per una mezz’oretta circa puliranno alzaia e giardini, mettendosi poi a disposizione della stampa. Meno male. Cominciavo a temere che il Comune di Milano avesse deciso di sfruttare i migranti gratuitamente per fare i lavori che gli italiani, e tutti i dipendenti che lavorano all’Amsa, non vogliono più fare.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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