Affetto da autismo grave, Rafael ha studiato e sperimenta il mondo del lavoro in un’azienda corbettese grazie ad “Anchio onlus”
Rafael Di Benedetto è un giovane di 20 anni. Vive a Vermezzo, ha frequentato il ciclo di 5 anni all’istituto tecnico Agrario “Italo Calvino” di Rozzano e Noverasco. Sta sperimentando il mondo del lavoro in una piccola azienda di Corbetta grazie al progetto di “Anchio onlus” denominato “Un ponte tra scuola e lavoro”. Viene quindi da dire: cosa c’è di particolare nella sua storia?
La particolarità sta nel fatto che Rafael è affetto da autismo grave ed è proprio la madre a spiegare che il figlio è stato classificato come portatore di “ritardo” grave. Eppure lui ce l’ha fatta: a studiare, a conoscere e sperimentare il mondo del lavoro proprio grazie all’adesione al progetto sopra indicato di “Anchio onlus”. La notizia, che potrebbe apparire particolare, non è invece fuori da ogni logica.
Da anni, del resto, “Anchio onlus” sta operando proprio per affiancare “abilità” a “disabilità” e Rafael è l’esempio che questa cosa si può fare, si può fare bene, facendo emergere le abilità spesso nascoste nel pregiudizio della “disabilità”.
“Il progetto ‘Un ponte tra scuola e lavoro’– ha spiegato Simona Grassi di ‘Anchio onlus’ – è articolato da un percorso di 6 mesi di accompagnamento al mondo del lavoro dove i ragazzi apprendono e imparano a lavorare, al temine dei quali attraverso una tavola rotonda composta dall’azienda che ospita il progetto, il ragazzo e noi della onlus valuteremo se e con quale forma potrà proseguire l’attività del ragazzo nel contesto oppure se sarà necessario prolungare il periodo di accompagnamento.
Certo è che nello scegliere l’attività abbiamo tenuto conto delle attitudini di Rafael e del fatto che lui ha un percorso di scuola di agraria. Rafael si occupa del pollaio, del taglio dell’erba, la potatura di piccoli arbusti, della raccolta di frutti come noci e nocciole. Per lui come per gli altri ragazzi non si sceglie ‘a caso’ ma secondo certi criteri”.
Il mondo di Rafael
Abbiamo chiesto proprio a Rafael se gli piace stare al podere e gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua giornata:
“Mi alzo al mattino e vengo a Corbetta con il pullman – premette – Una volta arrivato al podere mi cambio i vestiti ed entro nel recinto dei polli, galline e anatre: cambio loro l’acqua, tengo pulito il recinto spazzando la cacca, metto il mangime nelle vaschette e poi raccolgo le uova. A me piacciono più le galline delle anatre e raccolgo volentieri le uova, anche se non è un compito facile perché a volte si devono spostare le galline e si deve fare attenzione a non rompere le uova”.
Non solo galline però: “Se c’è bisogno taglio l’erba – prosegue Rafael – c’è poi la raccolta delle noci che è un compito abbastanza faticoso perché bisogna piegarsi e raccoglierle da terra, pulirle dal loro involucro che lascia le mani colorate. Ho dovuto anche sgranare le pannocchie; si tratta di un mais rosso, un tipo di mais antico”.
Ti piace dare una mano al podere? “Si, mi piace perché sto con gli animali e in mezzo al verde” ha concluso Rafael che spesso lega la sua attività a pranzi con quelli che sono diventati i suoi amici al podere e in associazione.
Stanco ma soddisfatto del proprio operato, Rafael torna a casa in bus.
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