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Bambini rubati e tso alle madri che si ribellano? Ma cosa succede a Milano?

Milano. Ospedale di Niguarda. Il 24 dicembre alle 11.00 i rappresentanti di diverse associazioni di genitori si sono dati appuntamento al reparto di psichiatria (padiglione 7) per sostenere M. R. e sua moglie C. A. R. La donna è ricoverata con un accertamento sanitario trasformato in Tso dallo scorso 19 dicembre, su ordine del tribunale dei minori. Lo stesso tribunale ha emesso un decreto per l’adottabilità del loro bambino di 13 mesi. Il bambino è affidato temporaneamente ai nonni. Ma i dubbi sulla necessità di questo ricovero e sul provvedimento emesso dal tribunale sono molti. Cercheremo di capire cosa sta succedendo, perchè ci sono troppi casi, ormai, in cui succedono fatti davvero incomprensibili.

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I gilet gialli – movimento per i diritti umani di Milano, l’associazione Mamme Coraggio, l’associazione il Coraggio, l’associazione Dagli Appennini alle Ande e altri gruppi auto-organizzati di genitori di bambini illecitamente tolti si sono presentati, durante l’orario di visite, al reparto di psichiatria dell’ospedale di Niguarda per ottenere la dimissione dal Trattamento sanitario obbligatorio di C. A. R.

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8 persone erano all’interno del reparto dell’ospedale e circa un centinaio nei dintorni, ad attendere. Non hanno causato disordini anche se i medici del reparto hanno chiesto l’intervento del 112. E’ infatti intervenuta una pattuglia del commissariato Comasina che ha chiesto i documenti ai partecipanti al presidio. I documenti sono stati regolarmente presentati e controllati. Non ci sono state resistenze, i poliziotti non hanno ravvisato problemi e quindi sono andati via. I medici non sono stati in grado di produrre il documento del giudice tutelare che convalidava la leicità del TSO. Avrebbero dovuto averlo tassativamente entro le 48 ore dal ricovero della signora. Cioè il 21 dicembre. Però questo documento non è stato prodotto nemmeno durante il presidio. E’ arrivato, invece, solo alle 5 del pomeriggio. Non è dato di sapere al momento la motivazione del ritardo.

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Cosa c’è dietro a questo ricovero e perchè è così allarmante?

Pare che a Milano sia troppo facile essere sottoposti a tso. I 4 livelli di controllo che dovrebbero essere la garanzia che il tso sia effettuato solo in casi estremi e di assoluta e improrogabile necessità sembrano essere superati con troppa leggerezza. Si tratta di una misura altamente coercitiva della libertà personale, che avviene non in base ad un reato, ma su una valutazione personale di medici, e il cui abuso è molto pericoloso per la democrazia. Quindi deve essere usato con consapevolezza, lealtà e coscienza.

Sano o malato, se sei pieno di psicofarmaci non sei cosciente

Insomma, se si decide di riempire di psicofarmaci, che inebetiscono e sopprimono la coscienza di qualunque essere umano, sano o malato che sia, deve esserci un motivo maledettamente serio, ampiamente evidenziato e concreto.

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. Bambini rubati e tso alle madri che si ribellano? Ma cosa succede a Milano? - 26/12/2019
Il comunicato stampa dell’associazione Dagli appennini alle Ande, con i nomi oscurati per la pubblicazione su internet

Un ricovero di questo tipo rimane come un marchio negativo nei fascicoli e nei documenti di una persona e se questa ha un bambino piccolo diventa ancora più facilmente aggredibile. In questi casi, l’attenzione, e non solo quella delle istituzioni, deve essere massima per evitare abusi ed errori. Anche quelli dovuti alla troppa fretta, che sono i più pericolosi, senza dover pensare ad altro.

La storia

Qualche tempo fa questa coppia milanese è stata colpita da una segnalazione ai servizi sociali. Una segnalazione che ha causato un decreto da parte del tribunale dei minori. Questo decreto, di cui devo ancora farmi dare una copia, pare dica che il loro bambino che ora ha 13 mesi, sarà dichiarato adottabile quando avrà 24 mesi. In questi mesi ho letto molti decreti strani. Questo caso è una delle più strani. Si annovera fra gli spazi neutri inquinati del caso di Allegra e l’essere considerato inadatto a fare il padre perchè ipovedente come del caso di Michela.

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Questi genitori, ignari di essere finiti in un sistema che sotto molti aspetti è sadico, non hanno seguito le prescrizioni degli assistenti sociali. Hanno cioè mandato il sistema a quel paese. Una delle mamme dell’associazione Mamme Coraggio mi ha detto: ” Puoi scegliere la via della non collaborazione, ma devi sapere che devi prendere i bambini e scappare subito dall’Italia. Questi sistemi hanno in mano il potere, e fanno ciò che vogliono, arrivando ovunque. Se non fai quello che dicono, per quanto assurdo sia, ti tolgono i bambini. Possono farlo e lo fanno. Specie se sono piccoli”

Accertamento sanitario e tso

Lo scorso 19 dicembre C.A. R. è stata prelevata da casa sua e portata in ospedale dopo un accertamento sanitario, avvenuto su ordine del tribunale dei minori in seguito ad una segnalazione ai servizi sociali. Per ora non si sa chi ha fatto la segnalazione e quanta credibilità abbia. A casa della famiglia sono arrivati medici e infermieri accompagnati dagli agenti della polizia locale milanese. Sul posto, l’accertamento sanitario è stato trasformato in tso (trattamento sanitario obbligatorio). Dalla polizia locale fanno sapere che escono sempre in appoggio in azioni di questo genere e che la documentazione in loro possesso in questo caso specifico è regolare.

La donna, che sta ancora allattando suo figlio di 13 mesi, è stata quindi caricata a forza sull’ambulanza e portata al reparto di psichiatria dell’ospedale di Niguarda. Il bambino è stato affidato ai nonni.

Non ci sono motivazioni ampie e concrete per il ricovero in tso

Il rappresentante della associazione che ha potuto avere in mano la documentazione relativa al tso in questione ha evidenziato che la dicitura “scompenso psicotico – idee deliranti a sfondo mistico e persecutorio” e ” rifiuto delle cure sisposte dal tribunale dei minori” convalidata dopo 10 minuti da un altro medico in ospedale che ripete sostanzialmente e senza particolari le stesse frase non soddisfa due regole. La prima è il diritto di rifiutare delle cure mediche (senza che vi siano, ovviamente, conseguenze giudiziarie) e la seconda è quanto deciso dalla sentenza costituzionale 74/1968 .

La sentenza 74/68

” …. é descritto dalla norma impugnata il procedimento che deve essere seguito per ottenerlo; é prescritto che il ricovero in via provvisoria é normalmente autorizzato dal pretore, e in via definitiva può essere disposto soltanto dal Tribunale; sono elencate le prove che debbono essere esibite, dapprima al pretore e poi al Tribunale, e che debbono implicare, non apprezzamenti generici, ma la precisazione di elementi di fatto concreti, secondo le norme stabilite dal regolamento.”

Delirio mistico in che senso?

Secondo logica, il delirio mistico può essere considerato tale solo dall’aver dichiarato di aver assistito a delle apparizioni di santi in sù. E anche in quel caso io, nei panni dei medici, starei molto attenta a specificare bene cosa intendo. Altrimenti, tra i viaggi dei pellegrini a Lourdes e a Madjugorje, o con il miracolo di San Gennaro a Napoli, mezza italia ( e forse di più) dovrebbe essere rinchiusa nei reparti di psichiatria. Continueremo a seguire questa storia perchè rivela quanto sia facile fare quel che si vuole del sistema democratico, se non vi sono dei giornalisti, e molti cittadini, che tengono gli occhi maledettamente aperti.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

2 pensieri riguardo “Bambini rubati e tso alle madri che si ribellano? Ma cosa succede a Milano?

  • c’è Bibbiano anche a Milano. NOI, genitori di Bibbiano

    Noi che abbiamo fatto tanti errori,
    che siamo come tutti i genitori,
    noi che li abbiamo fatti ogni volta,
    convinti sempre che quella volta
    sarebbe stata l’ultima di tante.

    Noi che eravamo in buona fede,
    quella che c’è e che non si vede,
    noi che eravamo fuori dalle sale parto
    con la sigaretta spenta anche se
    non avevamo mai fumato.

    Noi che volevamo darvi tutto,
    tutto quello che non avevamo avuto,
    che volevamo mandarvi in Inghilterra
    a imparare una lingua per il futuro,
    e non sapevamo che quello era il muro.

    Noi che vi baciavamo la fronte,
    quando avevate la febbre,
    ed eravamo il vostro dottore,
    quello più bravo, il migliore,
    quello che vi asciugava il sudore.

    Noi che vi vedevamo più belli,
    più buoni, più alti, più tutto,
    più di noi,
    che vi abbiamo spezzato il cuore
    per il nostro troppo amore.

    Noi che non sapevamo niente,
    né di psicologi né di assistenti sociali,
    noi che sapevamo soltanto amarvi,
    non perché ce lo aveva detto chi ?
    Un giudice o perché c’era una legge.

    Noi, perché eravate i nostri figli,
    messi al mondo e cresciuti,
    non da genitori putativi, da altri,
    ma da noi, perché voi eravate,
    perché voi siete dentro di noi.

    Voi, che, forse, era meglio non foste mai nati.
    Noi, che, forse, era meglio non fossimo nati.
    Noi, genitori di quei bambini di Bibbiano,
    che adesso smettiamo di scrivere,
    non perché non abbiamo nient’altro da dire,
    perché un foglio bagnato non asciuga le lacrime.

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