Sedriano, il Consiglio Comunale sarà sciolto per infiltrazioni della ndrangheta?
Sul sito internet del Comune di Sedriano da qualche giorno campeggiano due documenti che, da una parte mantengono la promessa di mantenere informati i cittadini di Sedriano sugli sviluppi delle indagini e sui fatti che hanno coinvolto il sindaco Alfredo Celeste, dall’altra pongono le premesse per chiedersi se il destino del consiglio comunale di Sedriano sia quello di essere sciolto dl ministro dell’Interno per infiltrazioni di stampo mafioso.
Per un Comune e una amministrazione lombarda è, credo, il disonore peggiore che possa capitare, e forse per i consiglieri sarebbe stato più responsabile dare le dimissioni e sciogliere il consiglio comunale prima di arrivare a questo punto. Nel primo documento emesso dal prefetto di Milano, dott. Andreana, possiamo leggere che, lo scorso 8 marzo, tramite un decreto del ministero dell’interno, il prefetto stesso è stato delegato a disporre degli accertamenti approfonditi che chiariscano se gli organi elettivi o amministrativi comunali abbiano subito forme di condizionamento tali da pregiudicare la sicurezza pubblica o l’imparzialità degli atti dell’amministrazione stessa.
Considerando che i fatti risalgono a più di un anno fa, un po’ sarcasticamente possiamo definire, il ministro dell’interno “una scheggia”, senza temere di vederci dare torto. Infatti, il ministro Cancellieri, nel dicembre 2012, era stato sollecitato a dare il via alle procedure per gli accertamenti dal Senatore della Lega Nord Massimo Garavaglia. Ne avevamo parlato anche su Cronaca Ossona nell’articolo intitolato Sedriano, ndrangheta: cosa si aspetta a sciogliere il Consiglio Comunale?
Fra l’elenco delle leggi cui fa riferimento il documento che trovate a questo link, vi è soprattutto l’articolo 143 della legge 267/2000 sugli enti locali. Si tratta dell’articolo che stabilisce le procedure di scioglimento degli enti locali per infiltrazioni di stampo mafioso, e che recita:
“1. Fuori dei casi previsti dall’articolo 141, i consigli comunali e provinciali sono sciolti quando, anche a seguito di accertamenti effettuati a norma dell’articolo 59, comma 7, emergono elementi su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata o su forme di condizionamento degli amministratori stessi, che compromettono la libera determinazione degli organi elettivi e il buon andamento delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati ovvero che risultano tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica.”
In base a questo articolo, il documento istituisce la commissione d’indagine, composta dal viceprefetto e da altri due funzionari per l’accesso agli atti e alla documentazione, e per avvalersi del personale, della polizia locale e di tutto quanto sia necessario ad accertare i fatti. L’ultimo paragrafo del documento con un nuovo richiamo all’art. 143 del Testo unico degli enti locali (267/2000) determina quali siano le procedure, i tempi e gli strumenti che il prefetto può usare.
Il procedimento di scioglimento del consiglio comunale inizia con la relazione che il prefetto consegnerà dopo che le indagini saranno effetuate. Il secondo documento che si trova a questo link ha istituito un gruppo di esperti a sostegno della commissione di indagine e sarà composto da esponenti della Direzione Investigativa Antimafia, dei carabinieri, della questura e della Guardia di Finanza. La commissione d’indagine sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell’ amministrazione di Sedriano ha cominciato il suo lavoro, due giorni fa, l’8 aprile.
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