Economia e lavoro

Europa. Matteo Salvini: “Se non mi fanno saltare, vado fino in fondo

 Matteo Salvini è intervenuto questa mattina al convegno di apertura della due giorni di riflessioni sull’Europa, organizzata da IDN alla fondazione Stelline di Corso Magenta, a Milano. Presenti anche i governatori della Lombardia, Attilio Fontana, e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Moderatore del convegno Mario Giordano, direttore della Verità.

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Al convegno di IDN, acronimo di Italia Direzione Nord, con una platea composta da imprenditori, giornalisti e anche da tanta gente normale, Il ministro dell’interno ha toccato i fondamentali temi che riguardano i rapporti fra l’Italia e l’Europa.

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Commissari UE e osservatori Onu

“Arriveranno i commissari dell’Europa e gli osservatori Onu per vedere se siamo cattivi e razzisti? Andrò a prenderli all’aeroporto con cappuccino e brioche” ha detto Matteo Salvini parlando del tentativi di pressione effettuati dall’Europa nei confronti del governo Lega 5 stelle. “Ovunque ci si muova si toccando interessi stratificati da anni.

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Un esempio è stato con il Coni, ma ci sono anche l’industria del tabacco e quella dei giochi d’azzardo, e molto altro. La battaglia è molto dura, l’unica leva che hanno è la finanza, faranno di tutto per mettere  nelle condizioni di svendere le aziende italiane sane. Pensate che alle grandi multinazionali interessi qualcosa della pedemontana o del diritto allo studio? Vogliono arrivare a prendersi tutto. Per questo non metteremo nessuna tassa patrimoniale.

Se non mi fanno saltare, vado fino in fondo

“Io sono un testone. Se firmo un impegno vado fino in fondo”, “Vi do il mio impegno. Faccio l’impossibile ma non lascio il futuro dei nostri figli e l’Europa nelle mani di quei burocrati”, Se non mi fanno saltare, vado fino in fondo”. E questa ultima frase che ha lanciato un brivido sulla sala stracolma di persone. Si è sentito il pericolo, ma non si è capito se il verbo “saltare” era riferito ad un pericolo per la vita del ministro dell’interno oppure per  quella del governo.

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Benchè la prima sia la più grave delle ipotesi, in questo momento Matteo Salvini rappresenta, per una gran parte di italiani, la possibilità di un riscatto e di risollevarsi da una grave situazione di disagio sociale ed economico. Quindi il brivido sulla schiena corre anche solo al pensiero di un altro governo tecnico che sostituisca quello attuale.

Rapporti economici europei

“Nonostante quello che dicono alcuni giornalisti, non è l’italia ad essere in difetto nei confronti dell’Europa. E’ l’Europa che è inadempiente rispetto ai suoi fondamenti”,  “Quando gli squali si avvicinano non devono sentire l’odore del sangue”, “Bisogna rimanere compatti”, “Quando Davide affronta Golia, 9 volte su 10 vince Golia, ma una volta vince Davide”. Sono alcune delle frasi utilizzate dal vice primo ministro per spiegare la visione dei rapporti economici tra le istituzioni europee e quelle italiane.

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Nel contesto la spiegazione è più articolata. L’europa può scegliere di usare i soldi che gli versa l’Italia per garantire la piena occupazione lavorativa, oppure può non far nulla e lasciare che l’italia usi i soldi degli italiani per risolvere i problemi. non può però non fare nulla, e nel contempo impedire all’Italia di usare i soldi degli italiani per risolvere i problemi.  I principi fondamentali dell’unione europea si basavano sulla garanzia della piena occupazione di tutti.

Italia come la Grecia?

Si è parlato anche della Grecia e di come, una volta che si è creato il disastro, i burocrati europei hanno ammesso di aver sbagliato le previsioni sull’economia della Grecia. Un errore ammesso quando oramai la gente il popolo aveva perso troppo. “L’Europa 9 volte su 10 sbaglia le previsioni economiche , anche riguardo al nostro paese. Questo succede perchè non si tratta di questioni economiche, ma di uno scontro politico.”

Infatti la sensazione che si prova oggi in Italia è che le istituzioni che dovrebbero essere “al di sopra”, capaci di gestire i rapporti fra le grandi potenze, quasi divine nell’altezza del loro profilo, come l’Onu, si pieghino fin troppo facilmente ad esprimere opinioni, a scrivere relazioni e a prendere decisioni che favoriscono una parte politica., Si ha la netta sensazione che partecipino ad una contrapposizione che non è nell’interesse dei popoli che compongono l’unione.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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