Milano

Piazzale Cuoco. Le lamentele per il mercato suk

I residenti di piazzale Cuoco e dei dintorni si stanno lamentando per il mercato a cielo aperto la domenica mattina. La concentrazione di arabi e di Rom che vendono oggetti di dubbia provenienza o senza aver la licenza e il registratore di cassa sono troppi. Si è parlato di alcune centinaia.

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Forse sono meno, ma il discorso non cambia e il clima di insicurezza che genera la situazione è ugualmente forte.  Una residente di piazzale Cuoco ha fatto notare che la polizia locale presente era poca e che non c’era un numero abbastanza alto di agenti. Non era sufficiente ad intervenire in sicurezza, disperdere gli abusivi e controllare la merce venduta. “E’ la vergogna di Milano, roba rubata venduta come niente fosse, dai formaggi e salumi pregiati, tonno e salmone affumicato, cioccolato, profumi e creme lame da barba e altro,” scrive una residente su Facebook relativamente al mercato.

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La difficile vita e il difficile lavoro degli ambulanti regolari in piazzale Cuoco

In affetti la situazione rende difficile il lavoro e anche la vita di chi ha una banco da venditore ambulante regolare, che si trova affiancato a persone che, oltre al danno erariale, provocano un danno di immagine al Mercato e alla zona.
“Ho chiesto se il pezzo di strada dove si piazzano i venditori di etnia rom era della proprietà del mercato, mi hanno detto che è comunale”, continua nel suo messaggio. Una situazione, a quel sembra dalle foto pubblicate, difficile da gestire anche per il corpo di polizia locale di una grande città come Milano.

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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