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Coppia rapina taxisti

Milano. Una coppia con con lunghi elenchi di reati commessi sulle spalle rapinavano i tassisti che cadevano nella loro rete. Sono stati arrestati dagli investigatori del commissariato di Porta Genova che li ha identificati, ha scoperto la loro complicità nelle rapine e trovato il modo di impedir loro di continuare a nuocere per un po’ di tempo.

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La Storia

Li hanno arrestati il 31 ottobre e non è stato facile. Si tratta di Alfonso Agosto, 51 anni, nato a Nocera ma residente a Sedriano ( Mi) e Veronica Miliani, 47 anni, residente a Milano in via Caldera, ma di fatto senza fissa dimora. Sono ritenuti responsabili di almeno 3 rapine ai danni di tassisti che attiravano in trappola in vie chiuse della zona dei Navigli, via Argelati, via Arena e via Scaldasole.

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La prima rapina

Lo scorso 29 agosto un tassista aveva raccolto una donna che aveva chiamato il radio taxi in via Arena. Qui, tassista e cliente sono stati aggrediti da un uomo che ha prima messo un coltello alla gola della donna, facendosi consegnare la borsa, poi si era rivolto verso l’autista e, minacciandolo con lo stesso coltello, si era fatto consegnare 500 euro, l’incasso della giornata. Iniziando le indagini gli investigatori hanno acquisito il filmato della videosorveglianza che ha ripreso la rapina. Non si riesce ad identificare la donna rapinata, che non aveva presentato la denuncia, nè il rapinatore.

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Taxi chiama taxi

Arriva la notizia di una seconda rapina effettuata con lo stesso modus operandi ai danni di un secondo tassista, cui rapinano 600 euro e la carta di credito. Questa volta però c’è una traccia. Il taxi era stato chiamato da un uomo attraverso il radio taxi, e ha lasciato il suo nome. E’ anche lui un tassista. Al momento dell’arrivo del taxi, la donna sale a bordo e sbuca anche il rapinatore. Anche la seconda rapina va a segno. Al tassista portano via il portafoglio con 600 euro e la carta di credito. Le indagini si concentrano sul tassista che ha effettuato la chiamata, lo interrogano e lui racconta la sua storia. Conosceva il nome della donna, Veronica Miliana, che gli aveva chiesto di chiamare il radio taxi. Intanto la polizia nota il gesto del video che fa comprendere che vi è un accordo fra la donna e il rapinatore.

2 caffè e 2 brioche

I due rapinatori usano la carta di credito del tassista rapinato per fare colazione. 2 brioche e due caffè. L’avviso dell’operazione arriva sullo smartphone del tassista rapinato. Gli agenti arrivano sul posto pochi istanti dopo che i due si erano allontanati. Intanto c’è una terza rapina. La sera del 16 di ottobre, a mezzanotte e un quarto, in via Argelati un tassista raccoglie una cliente e la porta in via Arena. Qui sono rapinati da un uomo con un coltello, la donna fugge prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Sono gli stessi rapinatori? Pare proprio di si. Questa volta, però il tassista dopo la rapina reagisce e riesce a recuperare il bottino. Il rapinatore scappa a mani vuote. Inizia la parabola discendente. Le vittime riconoscono i rapinatori.

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In scooter fianco a fianco con il tram

La Miliani viene individuata in via san Gottardo, a bordo del tram. I poliziotti in borghese, in scooter, viaggiano accanto al tram. La bloccano quando scende alla fermata. Lui viene arrestato a casa, a Sedriano, in provincia di Milano. Il 4 settembre era stato arrestato per furto, e poi sottoposto alla libertà vigilata e all’obbligo di firma. La polizia non era la sola a cercare Agosto. Una manciata di minuti prima dell’arresto aveva commesso un furto in un supermercato di Sedriano.

Che precedenti

Sia la Miliana sia Agosto hanno molte pagine di precedenti a loro carico. Quelli di Agosto erano relativi allo spaccio e ai furti. La Miliana era stata in carcere per aver partecipato in concorso a 16 rapine insieme ad una banda. Ambedue frequentavano il Sert di via Gola e sono conosciuti come assuntori di cocaina.

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la scala Rho b&b

Bisognava impedire loro di continuare a rapinare taxisti. Per toglierli dalla strada e trattenerli in carcere in attesa del processo, la procura ha dovuto appellarsi alla loro pericolosità sociale, perchè dato lo stato di libertà vigilata, per Agosto non c’era pericolo di fuga.

A caccia di altre rapine

Il lavoro degli investigatori non è finito. E’ necessario cercare fra i tassisti chi potrebbe aver subito rapine simili che non ha denunciato, oppure che possa segnalare dove è avvenuta la denuncia in modo facilitare la ricerca degli investigatori. I rapinatori potrebbero aver usato la tecnica sbracciare per fermare i taxi per attirare in trappola quelli a fine turno o disponibili ad effettuarne una corsa al di fuori dell’orario di lavoro.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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