Entra nella stazione dei carabinieri ma lo inseguono fin dentro per picchiarlo
Una notte movimentata per la stazione dei Carabinieri di via Moscova, dove ha sede il comando provinciale di Milano. Tra i tanti interventi e gli arresti di delinquenti che hanno effettuato, uno è arrivato inaspettato. Praticamente è caduto direttamente dentro casa, fra le loro braccia.
Nella caserma dei Carabinieri
Intorno alle 5 del mattino, due nordafricani hanno attirato l’attenzione dei carabinieri di turno all’entrata laterale della stazione di Via Moscova. Con loro c’era un uomo che aveva perso i documenti e stava sporgendo denuncia. Dall”altra parte della strada, dove c’è un piccolo parco, si sentivano urla e dei colpi. I carabinieri non hanno fatto neppure in tempo ad affacciarsi che uno dei due nordafricani che stavano litigando, un cittadino marocchino di 45 anni, accortosi che c’era gente, si è precipitato all’interno della guardiola della portineria, cercando protezione. L’altro, l’aggressore, un cinquantenne anch’esso proveniente dal Magreb, gli è corso dietro per continuare a picchiarlo, ed è così finito anche lui nella portineria, direttamente fra le braccia dei carabinieri.
Un capoccia che estorceva denaro ai disperati
Secondo quanto appurato dai carabinieri, l’aggressione era iniziata in via principessa Clotilde, fra i disperati che stazionano sotto i porticati dell’Inps. Il magrebino cinquantenne aveva aggredito e picchiato il più giovane perchè non gli aveva consegnato del denaro. Il marocchino era scappato, rifugiandosi, senza saperlo, dai carabinieri. I due sono stati identificati, ambedue sono risultati irregolari sul territorio italiano. L”aggressore aveva però una lista di precedenti lunga 20 pagine per crimini di strada, piccole rapine, scippi ed altro.
Pare che avesse trovato il modo di approfittarsi dei connazionali e conterranei, minacciandoli e picchiandoli se non gli consegnavano i loro averi. Con l’identificazione è scattato l’arresto immediato e il processo per direttissima. E’ stato accusato di tentata estorsione, per il momento, perchè la sua vittima non avrebbe potuto, anche con tutta la buona volontà, cedere al ricatto. Non aveva infatti nulla da consegnare al suo persecutore. I carabinieri hanno però iniziato una serie di controlli e di indagini fra i senza tetto che stazionano nella zona di via Principessa Clotilde, per ricostruire altri episodi simili.
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