Chiama aiuto al 112. La arrestano assieme al compagno nell’armadio
Milano. Via Casati. Due pregiudicati albanesi chiamano i carabinieri per una lite e sono arrestati per spaccio, detenzione di armi, resistenza e violazione delle norme sull’immigrazione. Una storia davvero singolare.
Parliamoci chiaro. L’Arma ispira fiducia. Tutto il sistema lombardo relativo ai soccorsi ispira fiducia, dà sicurezza e rifugio alle vittime, difende i deboli, stranieri o italiani che siano, persino quando la vittima è un delinquente. Il messaggio è passato così bene, ed è giusto sia così, che alle volte ci si trova di fronte a storie che strappano il sorriso e che sembrano quasi delle barzellette. Messe al sicuro la vita e l’ incolumità dei più deboli, ci si può lasciare andare anche alle risate sull’assurdità di certe situazioni che si creano proprio perchè la fiducia nell’istituzione è alta.
Fuga dall’armadio e rientri illegali
Questa notte una donna albanese ha chiamato il 112. Ha litigato con il compagno e teme che lui possa farle del male. Immediatamente una gazzella della radiomobile dei carabinieri è inviata in via Casati. Qui i carabinieri trovano la donna che racconta che il compagno, che la minacciava, quando aveva sentito che lei aveva chiamato il 112 si era chiuso nell’armadio, in camera da letto. Quando i carabinieri sono entrati nella stanza e hanno provano ad aprire l’armadio, l’albanese che vi ci si era rinchiuso ha spalancato le porte e ha tentato di fuggire spintonando i militari.
Una volta bloccato e accusato di resistenza a pubblico ufficiale, i militari hanno perquisito la stanza e trovato, ben nascosto, un pacco con 1 kg di marijuana, 4 bilancini e il materiale per il confezionamento dello stupefacente. L’uomo è stato quindi accusato anche di detenzione e spaccio di stupefacenti oltre che di maltrattamenti nei confronti della compagna. E’ stata arrestata anche lei, per violazione delle norme sull’immigrazione. Aveva diversi precedenti penali, come il suo compagno, ed era stata espulsa dall’italia e poi era rientrata illegalmente. Ambedue sono stati quindi portati nelle camere di sicurezza di via Montebello, in attesa del giudizio per direttissima e della riespulsione dal territorio italiano.
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