Falsi rilevatori di gas venduti agli anziani. Si cercano altre 200 vittime della truffa (Video)
Milano. 48 casi scoperti e avvenuti tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 a Milano, Corsico e Rozzano. I componenti di questo gruppo, per ora 5 persone, che faceva parte di una azienda lavoravano come se si trattasse di una vera azienda del gas. La G.A.S. SRL (Group All Service srl) attaccava ai portoni dei volantini che avvisavano dell’arrivo dei tecnici, poi si presentavano a casa di anziani scelti in base a delle precise caratteristiche e sempre in orari in cui potevano essere soli, e proponevano l’acquisto di rilevatori di gas..
Rilevatori di fumo al posto di rilevatori di fughe di gas
Una volta che riuscivano a mettere piede in casa convincevano gli anziani che il loro impianto del gas era fuori legge perchè non aveva i rilevatori di gas e antincendio e anti fuga di gas. Si presentavano vestiti con i giubbotti dell’azienda e con i tesserini di riconoscimento, poi convincevano gli anziani a firmare il contratto di acquisto degli apparecchi per un totale di 399 euro l’uno. In alcuni casi sono riusciti a farsi consegnare, tramite Pos quasi 2mila euro.
Usavano infatti il pos, compilavano le fatture, avevano un elenco di nomi da visitare, la ditta in un certo qualche modo esisteva, c’era un conto corrente. Solo che installavano, al posto dei rilevatori di gas, dei semplici rilevatori di fumo del valore di circa 20 euro, acquistabili senza fatica persino tramite i servizi di e-commerce.
Il problema del conto corrente
Sono stati scoperti finora 48 casi, che hanno fruttato circa 20mila euro. Sul conto corrente della società sono stati invece trovati 110mila euro. All’appello potrebbero mancare 225 truffe ad anziani consumate dagli indagati e che ancora non sono state scoperte, che le vitime non hanno denunciato, oppure che sono rientrate in indagini di cui si stanno ancora cercando i colpevoli.
Casi molto simili sono infatti avvenuti nell’aprile di quest’anno anche nei comuni nella zona ovest di Milano. Uno lo scorso aprile a Marcallo con Casone, aveva messo in allarme l’intero comune dell’altomilanese. Ma non è il caso più eclatante. Lo scorso aprile infatti la stessa identica truffa estremamente organizzata è stata perpetrata da un gruppo di persone. I colpevoli erano stati individuati e denunciati da 7 persone. Anche in quel caso si trattava di rilevatori di fumo fatti passare per rilevatori di gas e di incendi. Se ne erano occupati i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni che avevano arrestato due bresciani di 43 e 22 anni (il primo dei quali pregiudicato).
Anche in quel caso erano stati sequestrati un Pos, fatture, assegni, contratti e altro materiale ceh indicava un’attività commerciale “in regola”. Sono di Brescia anche i 5 arrestati di oggi. Nella maggioranza dei casi il riscontro è stato dato proprio dalle vittime che hanno riconosciuto i “venditori di fumo” e li hanno denunciati.
I 5, 3 italiani, 1 albanese e 1 egiziano (questi ultimi con cittadinanza italiana) e con età che vanno dai 38 ai 23 anni, sono stati posti sotto custodia cautelare presso il loro comune di residenza, nel bresciano e hanno il divieto di passare le notti fuori casa, in attesa del processo. Il giudice li ha infatti considerati abbastanza pericolosi e in grado di reiteraterare i reati. La custodia cautelare è lieve perchè erano incensurati. Il titolare dell’azienda invece è solo indagato. Non è stata dimostrata la sua partecipazione attiva all’atto delle truffe.
Il pool anti truffa ai soggetti deboli
E’ un pool interforze che impegna su Milano e provincia carabinieri, polizia di stato e polizia locale (in modo particolare quella milanese) e le forze della procura e dei Pm. Considera molto importante mettere in atto delle strategie che permettano la collaborazione fra forze diverse e con ambiti come quelli degli amministratori di condominio e degli amministratori locali.
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