Paralimpiadi. Barbara Contini vince il titolo italiano assoluto di Tiro con l’arco
Firenze – Barbara Contini, atleta non vedente di Robecco s/N, ha vinto il titolo italiano assoluto, una medaglia d’oro e una d’argento alle paralimpiadi di Tiro con l’arco che si sono tenute lo scorso 1 e 2 settembre a Ognano, nelle immediate periferie di Firenze, presso le strutture sportive della compagnia Arcieri Ugo di Toscana.
“Un’ottima organizzazione della società sportiva Ugo di Toscana” dice Barbara Contini al telefono commentando il suo successo sportivo. “per tanti motivi non mi sentivo totalmente in forma, nonostante l’allenamento intensivo, ma tenevo moltissimo a partecipare. Forse ero meno emotiva del solito”.
In molti sport vorrebbero avere atleti che, quando non si sentono molto in forma, portano a casa due medaglie e il titolo di campione assoluto della loro categoria. Barbara ci ha raccontato delle sue emozioni e della gioia di aver ottenuto queste vittorie. “Oggi per festeggiare la vittoria, andiamo a prendere un arco nuovo, particolare”. Nella sua voce si sente tutta la soddisfazione per il risultato ottenuto. Barbara ha anche bissato il suo punteggio stagionale. ” Negli allenamenti dell’ultimo periodo sono arrivata a scoccare 150 180 frecce” Un allenamento davvero intensivo.
Oro nello scontro diretto
Barbara Contini ha ottenuto l’oro nella gara a scontro diretto. 6 frecce da scoccare in set da due minuti e, naturalmente, da fare arrivare al bersaglio. Ha vinto i quarti di finale 6 -0, le semifinali 6 -0 e nelle finali a battuto il campione in carica, un giovane atleta di 30 anni, 6-4. Ha così conquistato il titolo assoluto di campione italiano di pararchery.
Paralimpiadi e pararchery. Una impresa tutt’altro che facile
Barbara spara 6 frecce in 4 minuti e vanno tutte a centro. Sembra quasi un nonsense. Un “non vedente” che vince delle gare di mira. ” Tutti pensano che per tirare con l’arco sia necessaria la vista per prendere bene la mira. In realtà è questione di tecnica, concentrazione, equilibrio e posizione”, “la concentrazione è allo spasimo,” “Basta un alito di vento e cambia tutto”. Dice ancora Barbara. Gli atleti che gareggiano alle gare di pararchery per non vedenti sono portati tutti allo stesso livello.
Durante la gara portano delle mascherine per essere certi di non vedere tutti allo stesso modo, usano delle pedane particolari e sanno dove è posizionato il bersaglio. Alle loro spalle c’è lo spotter, un assistente che dichiara il loro punteggio a fine tiri. Per il lancio entrano in gioco tutti i sensi che, con un faticoso allenamento, compensano ciò che gli atleti vedenti fanno con la vista. Poi conta la forza fisica, che non è mai pari fra uomo e donna. In questo caso infatti uomini e donne gareggiano insieme. E’ una questione di numeri, ma di certo per una donna diventa più difficile vincere.
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