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Codice rosso. Ma non basta ancora

Milano. Ieri un altro femminicidio. La donna uccisa a coltellate la notte del primo settembre in via San Giacomo era già stata vittima di maltrattamenti, violenze e stalking da parte del marito e aveva chiesto aiuto più volte, attivando anche le procedure per il codice rosso, la legge entrata in vigore ad agosto, e che dà una priorità alle denunce delle vittime di violenza domestica. Altri casi di maltrattamenti e di violenze si sono consumati ieri in città.

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Evidentemente le ultime procedure varate dal parlamento per salvare la vita alle donne che hanno dei compagni violenti non sono ancora sufficienti. Non si può pensarla diversamente dopo quanto successo in via San Giacomo. Per la donna uccisa si erano attivate tutte le procedure, il marito è però riuscito comunque nel suo intento.

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Presa per i capelli, ma è una vittima predestinata

E’ successo in via Albertinelli. Un uomo portoghese di 36 anni, stava rientrando da una vacanza con la compagna, una 29enne ucraina. In auto, poco lontano dall’abitazione, hanno iniziato a litigare. Lui ferma l’auto e fa una scenata di gelosiam al culmine della quale ha presa violentemente la ragazza per i capelli. Lei riesce a chiamare il 112. All’arrivo della volante lei è in lacrime, ancora al telefono con la centrale operativa.

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A carico dell’uomo c’era una denuncia dello scorso 24 marzo, sporta dalla stessa ragazza, per maltrattamenti. E’ l’unica denuncia, nonostante gli episodi in cui avevano dovuto intervenire le forze dell’ordine siano stati parecchi. Nonostante il giudice avesse emesso un divieto di avvicinamento a carico dell’uomo, la donna aveva accettato di andare in vacanza con lui. Capita molto spesso che le vittime non vogliano denunciare il compagno violento, e che sviluppino una forma di dipendenza.

L’uomo il cui divieto di avvicinamento era stato rafforzato da un obbligo di firma ogni 4 giorni presso gli uffici della autorità giudiziaria, è stato arrestato per averlo violato. Lei è stata portata in ospedale, ma a parte l’umiliazione e lo spavento non ha nulla di grave, per questa volta.

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Accompagnata in questura per salvarla

Poi ancora, alla 1.25 della scorsa notte, in via Spaventa, a casa di una coppia di fidanzati peruviani. Stanno litigando tanto violentemente da spaventare il fratello di lui che chiama la polizia. All’arrivo degli agenti indica la porta della camera, dove la coppia sta ancora litigando. Spiegano che si tratta di una semplice lite per gelosia. La polizia preferisce però essere prudente e accompagna la donna in questura per l’identificazione. Si tratta di una donna peruviana di 33 anni.

Quando chiama lui ma…

Un altro caso, ancora più strano, in cui è intervenuta la polizia milanese la corsa notte. Una coppia sposata litiga per questioni di gelosia e lui, un 43enne italiano, chiama il 112. All’arrivo della polizia è però la donna che riferisce di aver ricevuto un colpo in volto, però poi rifiuta di farsi medicare in ospedale.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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