Identificato il piromane fantasma della Comasina
Milano. Gli uomini del commissario Frere e del vicequestore Antonio D’Urso del commissariato Comasina hanno identificato il piromane che nel mese di luglio ha dato fuoco a 18 automobili in 7 differenti episodi.
Si tratta di un giovane cuoco filippino, 20 anni, con la residenza regolare in Italia e incensurato. Agiva fra via Bracco, via Bernardino de Conti, via Pavoni e via Legnano ma non è mai stato possibile scoprirlo in flagranza nonostante i cittadini residenti in zona abbiano collaborato attivamente con la polizia per individuarlo, effettuando molti controlli delle auto parcheggiate in strada.
Le indagini partono da una intuizione
I poliziotti si sono interrogati sulle motivazioni per cui una persona poteva dar fuoco a delle auto in modo seriale e contemporaneamente casuale. Il motivo più probabile era quello passionale e quindi hanno iniziato un certosino lavoro di controllo e selezione delle coppie litigiose, che si erano separate violentemente, o in cui la donna aveva denunciato l’uomo per azioni di stalking, danni o minacce. Hanno messo sotto controllo decine e decine di persone, selezionando quelle più aggressive, fino a che non hanno trovato delle corrispondenze.
A fuoco i citofoni
Il caso che ha attirato l’attenzione era quello dell’incendio di una citofoniera lo scorso 7 luglio. Era andata a fuoco anche un’automobile parcheggiata di fronte. Era il primo caso, e infatti a quell’indirizzo abitava una donna che, due settimane prima, aveva sporto una denuncia contro il suo ex. Con il controllo delle telecamere presenti nelle zone degli incendi si è riusciti ad individuare lo stesso uomo che usciva dalle vie laterali a quella in cui poco prima delle auto avevano preso fuoco. Agiva di notte tra mezzanotte e le 3.45 del mattino. Poi una telecamera lo ha ripreso mentre entrava in via Bernardino de Conti poco prima dell’incendio delle auto ma nessuna lo ha ripreso mentre si allontanava dalla zona. Questo fatto ha dato un altro forte elemento per la sua identificazione quale autore degli incendi. Il colpo di grazia lo ha aggiunto la perquisizione del suo appartamento di ieri mattina. Nel suo smartphone, infatti, c’erano le fotografie elle automobili incendiate. Anche quelle della citofoniera che prendeva fuoco.
Il metodo
Per dar fuoco alle automobili che sceglieva casualmente, usava un metodo particolarmente insidioso. Avvicinava l’accendino acceso al fanale dell’auto e lo teneva lì fino a che la plastica non prendeva fuoco, poi si spostava, mentre le fiamme piano piano prendevano forza fino a distruggere l’auto e quelle vicine.
I 7 episodi in cui sono state distrutte 18 automobili, si sono svolti fra il 17 e il 29 luglio. Poi probabilmente ha compreso di essere stato individuato e non ha più colpito. Ha causato danni per molte migliaia di euro. La polizia non lo ha arrestato è stato denunciato a piede libero. Dato che potrebbe aver agito in uno stato di malattia mentale, non diamo le sue generalità. IN questi casi i danneggiati possono richiederle al commissariato di competenza.
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