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Game of Thrones, Trono di spade. I Draghi del castello sforzesco

E’ difficile pensare ad un posto più adatto del Castello sforzesco per presentare, di notte, la prossima stagione di Game of Thrones, Trono di Spade, la saga fantasy che coinvolge ormai spettatori di tutto il mondo.

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Il prossimo week end, dalle 18 di sabato 15 fino a domenica 16 luglio, il castello di Lodovico il Moro tornerà all’ambientazione medievale in cui è nato. Per tutto il week end il castello ospiterà rappresentazioni teatrali e musicali ispirate alla serie televisiva Trono di spade,Game of Thrones. Poi, a conclusione, domenica notte alle 3, in contemporanea con gli Stati Uniti, sui dei mega schermi posizionati nel cortile, la piazza d’armi, si potrà assistere alla prima puntata della nuova serie di episodi, la settima.

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Milano è la capitale della concretezza ma la sua storia è magica. Le leggende sul biscione, in realtà un grande drago somigliante ad un serpente che si mangia un piccolo uomo rosso, il turco, risalgono ai tempi dei Visconti, sin al 1200 d.C. L’ambientazione di Trono di Spade al castello sforzesco è forse persino più indovinata di quanto si pensi. Immaginiamo lo stupore del pubblico americano quando vedrà le scenario da cui si svolge il collegamento per la prima televisiva.

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Trono di spade e Draghi al castello sforzesco? Fantasy, ma mica troppo

Chi si troverà fra le mura del castello sforzesco saprà che lì, a pochi passi, c’è la statua di un Signore milanese, un re, che aveva spesso a che fare con i draghi? Nelle sale del castello c’è infatti la statua equestre di Bernabò Visconti, scolpita da Bonino da Campione, che lo ritrae con il simbolo visconteo inciso sulla corazza che gli protegge il petto.

I visconti, la famiglia reale di Milano, aveva un intimo rapporto con i draghi. Il drago blu che divora il turco era il loro stemma, poi rimasto come simbolo della città ereditato da Francesco Sforza attraverso sua moglie Bianca Maria Visconti. Il drago blu era inciso sulle monete di Milano, e non c’è luogo della Milano antica dove il drago totemico dei Visconti non faccia capolino.

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La leggenda narra che il primo Visconti che arrivò a Milano ne aveva battuto uno che terrorizzava la popolazione. Ne aveva poi mostrato il corpo con ancora in bocca l’ultima vittima, un piccolo omino rosso, e per questo era stato acclamato Signore di Milano. La storia dei Visconti e dei loro antagonisti Della Torre è cosparsa da così tanti miti, colpi di scena, battaglie, tradimenti, avvelenamenti e draghi da tenere agevolmente il passo con le storie di Trono di Spade, quasi le avessero in parte ispirate.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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