Politica

Crisi di governo. Pronto il Conte bis fra M5S e PD di Renzi?

Roma. Una intera giornata dedicata alla discussione in senato sulla Crisi di Governo. Presenti in aula il premier Conte e i due viceministri Luigi di Maio e Matteo Salvini. Chiaro che il premier Conte caldeggia un nuovo incarico con l’altra maggioranza in parlamento, quella fra Matteo Renzi e Movimento 5 stelle e che M5S aveva rifiutato con disprezzo solo 14 mesi fa. Mattarella accetterà o cercherà di perder tempo e scongiurare le elezioni a ottobre?

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Centro revisioni a Tradate

Conte ce l’ha con Matteo Salvini

Chi si aspettava che il premier Giuseppe Conte rimettesse semplicemente il suo mandato nelle mani del senato prima di salire al colle del Quirinale è rimasto sorpreso, ma sicuramente non si è annoiato. La diretta di tutta la seduta è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Matteo Salvini. Forse una delle dirette parlamentari più seguite di tutti i tempi. Il counter segnava una media di 85mila persone collegate tramite smartphone. Una media schizzata in alto al momento in cui ha preso al parola il primo ministro Conte seguito poi dal ministro dell’interno Mattteo Salvini.

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Per quanto con molta retorica e calma , il premier Conte ha incentrato tutto il suo discorso in attacchi al ministro dell’interno Salvini, che ha definito in vari modi, in una gamma che è andata da pericoloso e autoritario a preoccupante e irresponsabile, da opportunista a inefficace e incosciente. C’è stato in parlamento chi gli ha domandato come mai se fosse accorto di queste particolarità solo durante l’ultima settimana e gli ha permesso di governare negli ultimi 14 mesi. Glielo ha chiesto anche Matteo Salvini.

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Dai banchi del centro destra è stato invece fatto rilevare che più che un discorso da premier dimissionario, le parole di Conte parevano un discorso programmatico per un governo Conte bis indirizzato ai suoi futuri alleati, individuati nei parlamentari del PD che fanno riferimento a Matteo Renzi. Che questo progetto di nuova alleanza, l’unica altra maggioranza possibile in questa legislatura, stava prendendo corpo era chiaro sin dall’esito delle elezioni Europee che ha visto la vittoria della lega e il dimezzamento dei voti del movimento 5stelle.

Giuseppe Conte contro le elezioni anticipate

Conte ha detto una cosa sola che non aveva a che fare con attacchi a Matteo Salvini o che non fosse l’enunciazione di un nuovo contratto di programma da firmare con Matteo Renzi. Ha detto che far votare il popolo è un bene ma mandarlo a votare una volta all’anno è irresponsabile. Luigi di Maio era lì a suo fianco, mentre Conte pronunciava queste parole che suggellavano l’addio alla piattaforma Rosseau e al principio del sacrosanto diritto di scelta del popolo.

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Il discorso di Matteo Salvini

Matteo Salvini ha parlato per 20 minuti, circondato dai suoi senatori, nei banchi dei parlamentari. Infatti, Matteo Salvini è stato eletto, mentre Conte non è parlamentare. Salvini è stato sintetico ed efficace. Ha iniziato dichiarando che chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è un uomo o una donna liberi. Ha continuato dichiarando che scopriva adesso che Conte non lo sopportava più da molti mesi, e che intendeva fare il suo dovere fino in fondo dato che si considera un dipendente pubblico al servizio degli italiani.

La questione religiosa

Salvini ha ribadito che la sua scelta di affidare il destino dell’italia al cuore immacolato di Maria, per cui l’hanno tanto criticato, è una questione di fede. Il riferimento alla fede ha creato nell’aula un’ atmosfera strana. Gli scandalizzati erano quelli dei movimenti cattolici il cui atteggiamento ricordava i “sacerdoti nel tempio contro Cristo”, quando Gli davano dell’eretico, e sentire Matteo Renzi citare consapevolmente il vangelo secondo Matteo ha completato l’opera. Sembrava di sentir parlare Caifa. Il colmo delle assurdità è stato però raggiunto da un parlamentare calabrese di M5Stelle, che ha detto che affidarsi alla Madonna in Calabria è un messaggio collaborativo alla ‘ndrangheta e che Matteo Salvini lo aveva fatto nei suoi comizi in Calabria. C’è stato chi ha fatto notare che in parlamento molti onorevoli sono stati eletti con simboli che comprendevano la croce. Come per dire: ” scagli la prima pietra chi è senza peccato”.

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La procura di Agrigento

Dopo aver parlato per il tempo concesso, Matteo Salvini è tornato al Viminale richiamato perchè la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti e ha posto sotto sequestro la nave spagnola Open Arm, imponendo lo sbarco di tutte le persone a bordo. Proprio mentre è già per mare una nave militare spagnola che recupererà i migranti a bordo e li porterà alle baleari. Mentre ancora era in atto la diretta dal parlamento, Matteo Salvini ha diffuso un suo nuovo video in diretta Facebook

Intanto i leghisti si preparano alla piazza

Intanto che Conte si trova con il presidente Sergio Mattarella, sui social ha iniziato a girare l’appello dei leghisti, nuovi e vecchi, per una discesa in piazza a fianco di Matteo Salvini per chiedere nuove elezioni. Sarà difficile, se lo chiede la gente, sostenere che è irresponsabile rimandare il paese a votare. Il cerino è di Sergio Mattarella: avrà solo due scelte. Sciogliere subito le camere o affidare il nuovo governo a Conte e provare a presentare un contratto di governo M5stelle PD. Il rischio è altissimo. Se il nuovo governo non tiene, non avrà altre chance e la colpa sarà sua.

Per la seconda volta il tentativo di cambiar le carte in tavola per non attuare l’autonomia regionale

Sarebbe la seconda volta che il governo vien sostituito per non fare le riforme. L’ultima volta fu nel 2011, quando sostituirono la maggioranza in corsa, proprio qualche giorno prima che fossero approvati i decreti attuativi dei costi standard, che avrebbero riequilibrato i centri di spesa fra Nord e Sud del paese, scelta che avrebbe permesso un’autonomia gestionale delle regioni. Oggi invece il tentativo di cambio di colore del governo in corsa avviene quando la richiesta dell’applicazione del titolo V della Costituzione , cioè le autonomie regionali, è alle porte.


Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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