Carola Rackete, capitana della Sea Watch 3, giudicata da “amici”? Caso montato da chi?
La vicenda della Sea Watch 3 tiene ancora banco così come la sentenza della gip 43enne Alessandra Vella che non ha infatti convalidato l’arresto della capitana Carola Rackete, di origini tedesche. Il giudice ha così escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo la stessa, il reato di resistenza a pubblico ufficiale non ci sarebbe perchè la Rackete ha agito “all’adempimento di un dovere” e quello di “salvare vite umane in mare”.
Il presunto post
Anche la giudice Alessandra Vella aveva un profilo facebook e sullo stesso pare sia apparso un post che ha fatto infuriare parecchi: “Sea Watch. Raccolta fondi del mio amico Fabio Cavallo arrivata a 150.000 euroni in 24h”. Il post è stato visto anche dalla Responsabile donne presso “Lega Salvini premier Siracusa” che ha gridato allo scandalo. Se il post fosse veritiero, chi ha giudicato è amica di chi stava raccogliendo fondi a favore della causa della Sea Watch. Il post è del 27 giugno 2019 ed è stato riportato anche da testate nazionali.
Se il post non fosse veritiero, viene da domandarsi chi sia riuscito ad entrare nel profilo facebook del gip e postare a suo nome.Tuttavia il post, a sentenza avvenuta, è sparito. E’ stato chiuso anche il profilo facebook del giudice, come anche riporta Il Messaggero: “divenuta bersaglio sui social, ha cancellato il suo profilo facebook intorno alle 8.30 del mattino” (ndr, articolo di mercoledì 3 luglio 2019).
Il post, sul profilo della giudice, è stato anche notato da un nostro lettore E.C. che ce lo ha spedito in tempo.Resta dunque da capire la vicenda. Non spetta ovviamente a noi fare congetture. Ci limitiamo a riportare i fatti e a lasciare le informazioni raccolte al lettore.
Chi c’è dietro?
Il post è stato riportato da una politica. Ma chi lo ha scritto, dato che pare sia classificato come fake? Si provvederà e come? A riportare la bagarre diversi giornali .
Chi è il giudice Vella?
Originaria di Cianciana, Agrigento, si è laureata a Roma. Ha 43 anni. Tra i suoi primi incarichi quello di gip presso il Tribunale di Caltanissetta dove si è occupata anche di fatti importanti. Fino a due anni fa era alla guida dell’Associazione nazionale magistrati di Agrigento. Nel medesimo articolo de Il Messaggero al quale si fa riferimento sopra, si legge che “In passato è stata coinvolta in una querelle giudiziaria con l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, arrestato lo scorso marzo al palazzo di giustizia di Agrigento dove era al lavoro. Lì i poliziotti della Digos avevano eseguito l’ordinanza di revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali nei confronti dell’ex ambientalista e in passato consigliere comunale nella città dei templi e più volte candidato a sindaco”.
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