Sergio Garavaglia e le elezioni 2019
Ossona – Una nuova esperienza, quella dei video Facebook. Perlomeno per me. E’ molto più facile dare espressione ai miei pensieri, specie per la politica nel piccolo e particolare comune di Ossona, che è a modo suo un laboratorio. Questa settimana Sergio Garavaglia ha davvero sorpreso tutti. Ha perpetrato il danno che ripete da 4 legislature amministrative di Ossona. https://www.facebook.com/ilariamaria.preti/videos/10215717350156601
Lo avevo anticipato giusto qualche giorno fa in un articolo in cui dicevo che, generalmente, un anno prima delle elezioni, la lista Incontro va in crisi, litigano fra di loro e nessuno vuol più candidarsi. Poi Sergio Garavaglia dichiara ai giornali che si ricandida come sindaco, e i litigiosi ritrovano la compattezza. Contro di lui. Ho scritto l’articolo il consiglio comunale è una cagata pazzesca il 4 aprile, alla sera. Nello stesso momento in cui lo scrivevo Sergio Garavaglia stava, a mia insaputa, presentando la lista per le prossime elezioni allo Small Pub di via Patriotti, candidandosi a sindaco. Insomma, se invece del 4 fosse stato il primo, era sicuramente un pesce d’aprile.
In realtà si apre uno scenario nuovo
Nonostante sia la quarta ripetizione dello schema di gioco che avviene nel quarto anno dell’amministrazione comunale, con Sergio Garavaglia che lascia a possibili alleati 3 posti in una lista già chiusa, a Ossona si apre una nuova era. La causa è proprio il successo elettorale della Lega. Non ho ancora finito i ragionamenti sulle elezioni regionali e sui consensi. Infatti i miei 60 consensi alla Lista Fontana sono di persone non votavano Lega, ma solo me. Dimostrarlo è facile. I leghisti hanno votato la lega. Quando nel 2009 fui candidata come sindaco nella lista monocolore Lega nord presi 478 voti. Nel 2014 io non c’ero e la sezione della lega riuscì a portare alla lista Incontro meno di 100 voti (probabilmente i 70 parenti della Porrati). Quindi, per questi strani casi, io sarei valutabile, in una lista contenente il simbolo della Lega alle elezioni amministrative, intorno ai 550 consensi. Sottolineo valutabile, come peso, non come reale consenso registrato dopo una elezione. Sono cose molto diverse. Certamente, però, con un peso simile, non mi accontenterei di 3 posti in una lista con un sindaco deciso da altri. Anzi, visto il valore aggiunto e la possibilità di vittoria date dalla presenza del simbolo della lega, bisognerebbe invertire le parti. Io Sindaco e a Sergio Garavaglia tre posti in lista. Sarebbe il minimo, no?
Sergio mica è scemo. Ha valutato il suo interesse
Se non si considera il lasciarsi dominare dalle manie di protagonismo e il tentar di mettersi in pole position per poi rimanere al palo, Sergio Garavaglia è una persona molto intelligente. I conti della politica li sa fare. E’ abbastanza chiaro che ha messo a confronto i risultati delle elezioni degli ultimi 10 anni, ha fatto il mio stesso ragionamento e si è spaventato. Quindi ha pensato bene di bluffare e di tentare di mettere nel sacco Monica Porrati, buttandole sotto il naso un bell’ amo con il compromesso di tre posti in lista, il prima possibile. Soprattutto prima che qualcuno decida di dare in mano a me simbolo e ricostruzione della sezione a Ossona. Il ragionamento, e anche la mossa, hanno quindi il loro “perchè” strategico. Vuole approfittare dell’antagonismo fra me e Monica Porrati, accresciutosi in modo evidente, e ormai insanabile, a causa della doppia candidatura alle elezioni regionali e del tentativo di espellermi dalla Lega di Salvini (2 volte). Sergio vuol prendersi la più debole politicamente, per garantirsi l’impossibilità di azione della più forte.
Un peccato. Bastava parlare
Se invece di partire in quarta, Sergio Garavaglia mi avesse mandato un messaggio su whatsapp chiedendomi se volevo fare il sindaco, avrebbe evitato la figura barbina e il più che probabile “No” che arriverà dalla odierna sezione della lega, cioè da Monica Porrati, che, invece, vuol proprio fare il candidato sindaco, anche se non ha voti e consensi oltre a quelli della suo largo giro di parenti.
Io gli avrei risposto che non intendo fare il sindaco di Ossona, e tantomeno il candidato sindaco che poi perde. Non so nemmeno dove sarò e cosa farò, l’anno prossimo. Si sarebbe messo l’animo in pace, magari lo aiutavo a vincere le elezioni amministrative e avrebbe evitato la scottatura in arrivo. E adesso? Beh, per la seconda volta in meno di tre mesi dovrò dirgli che “la gattina frettolosa fa i micini ciechi“.
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