Venegoni e la befana che vola sui buchi
Ossona – Inizia la campagna elettorale per le elezioni amministrative del prossimo anno e il sindaco Venegoni parte con una presa per i fondelli. Per far vedere il sagrato ci portano, sabato 6 gennaio, la calza della Befana.
Ci sono volte che il sindaco di Ossona riesce a farmi sentire imbarazzata al suo posto. Capita perchè a Ossona e agli ossonesi ci tengo e mi spiace vedere quanta poca considerazione abbia l’aministrazione di Incontro dell’intelligenza dei nostri concittadini. Il caso specifico è lo spostamento della festa della Calza della Befana, il 6 gennaio, da piazza Litta al Sagrato della Chiesa parrocchiale di San Cristoforo. Un sagrato che è costato al Comune 65mila euro. Si, proprio quella tutta buchi e avvallamenti, con tante barriere archittettoniche, con delle strisce pedonali invisibili e quei grossi palloni in cemento che creano problemi ai funerali e ai matrimoni.
Il gruppo dell’amministrazione comunale, supportato dai soliti parenti e amici, ha deciso di presentare alla cittadinanza il disastro dei lavori di rifacimento del sagrato come se fosse il restauro e il recupero di un’opera d’arte. La presa per i fondelli è tremenda. Ossona sarà l’unico paese al mondo che, invece di preservare il decoro del paese, celebra la buca e l’avvallamento. La paganissima calza della Befana sarà quindi sul sagrato della Chiesa parrochiale. Forse c’è una spiegazione per questa scelta. I re Magi con la Sacra famiglia avrebbero inciampato nella rizzata di sassi del Ticino e nelle palle di contorno. La befana, invece, ci volerà sopra.
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.