Profughi: arrivati ad Abbiategrasso i primi otto fuori dallo Sprar
E’ di questi giorni la notizia ad Abbiategrasso sono arrivati i primi 8 “profughi” all’insaputa dell’amministrazione comunale e del neo eletto sindaco Nai.
Non si tratta dei primi “profughi” inviati dal prefetto Lamorgese in virtù della firma del protocollo S.p.r.a.r, sottoscritto dall’ex sindaco Arrara, ma ad un accordo – protocollo firmato dall’Associazione Telefono Donna di Niguarda che ha dato disponibilità per l’accoglienza in due alloggi di loro proprietà in Abbiategrasso.
Svelata così “la bugia” prefettizia che in virtù dell’accettazione da parte dei sindaci del protocollo, lo stesso avrebbe dato loro la certezza che nel proprio comune non avrebbero dimorato ulteriori richiedenti asilo.
Quindi si rassegnino gli abitanti di Abbiategrasso, che proprio in virtù del Protocollo sottoscritto, i richiedenti asilo, come previsto dal paragrafo 4 del protocollo in caso di emergenza (ed è di questi giorni la dichiarazione di stato di emergenza del Ministro Minniti) che annulla ogni accordo che limitava l’arrivo nel comune di profughi. Abbiategrasso accoglierà entro fine anno 89 presunti profughi + i 20 accolti dall’Associazione Telefono Donna + quanti il Prefetto deciderà di inviare causa lo stato di emergenza.
Che dire poi ai responsabili dell’ Associazione Telefono Donna, che si occupa di donne maltrattate? E’ difficile comprendere come mai questi appartamenti non sono stati messi a disposizione di donne maltrattate e in difficoltà residenti sul territorio, se non che oggi è “più vantaggioso e politicamente corretto” aiutare uomini della Guinea Bissau (che non mi sembra uno dei paesi in guerra), piuttosto che le nostre donne.
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