Barack Obama. Le promesse disattese del presidente americano
Elezioni americane. Barack Obama – Otto anni dopo, “L’audacia della speranza” resta il titolo di un bel libro dei sogni.
Si dice che il Presidente degli Stati Uniti d’America sia l’uomo più potente del mondo: ma sarà vero?Oppure anche lui non può fare realmente quello che vuole ma deve tenere continuamente in considerazione pesi e contrappesi, per non perdere da un momento all’altro la sua carica? Sarà forse per condizionamenti esterni che il Presidente americano uscente Barack Obama è partito con progetti e programmi che ha accantonato subito per dedicarsi ad altro; oppure è il vizio, evidentemente non solo italiano, di dire certe cose in campagna elettorale non perchè ci si crede ma per prendere voti. In sostanza, si vende la propria immagine come un detersivo.
Ecco alcuni passaggi dal libro di Obama “L’Audacia della speranza” scritto quando era “solo” senatore e tradotto anche in Italia da Rizzoli nel 2008.
Politica
Nella prima parte del libro, Barack Obama parla di come ha vissuto l’impegno politico e di come l’elettorato vede la gestione della cosa pubblica. “Oggi la politica è un affare e non una missione; occorre che gli americani si sentano coinvolti nel processo di rinnovamento nazionale e che vedano i loro interessi personali indissolubilmente legati agli interessi degli altri.
La banalizzazione della politica ha raggiunto livelli tali che molte persone la vedono come intrattenimento, con i politici come gladiatori panciuti e gli elettori tifosi a bordo campo. Il potere può portare all’isolamento ma i politici non devono risultare diversi dalle persone comuni e devono essere soggetti alle leggi e al consenso collettivo.”
Valori
Obama è convinto che una società solida e forte debba essere fondata su valori solidi e forti e non sull’egoismo. “Il diritto di praticare la religione non include il sacrificio umano; ci devono essere limiti nel potere dello Stato di controllare il comportamento dei cittadini; l’uomo realizzato è orgoglioso del proprio lavoro e cerca di fare del suo meglio; dà sicurezza presumere che, chi è al potere, ci penserebbe due volte prima di scatenare una guerra se immaginasse i suoi figli in pericolo; affermiamo di avere a cuore il futuro delle giovani generazioni e poi li condanniamo a montagne di debiti”.
Pubblico impiego
“Lo scontento contro le tasse, il governo, i sindacati… crescono ogni volta che le persone si trovano in fila in un ufficio governativo con un solo sportello aperto e tre/quattro impiegati chiacchierano tra loro in bella vista; non possiamo pretendere che chi non è di famiglia ricca realizzi il suo potenziale in scuole fatiscenti, mal sicure, con attrezzature vecchie e insegnanti che non sono preparati nelle materie che insegnano”.
Globalizzazione
E’ un processo che, secondo Obama, ha pro e contro. “Tra i vantaggi, l’abbassamento del costo di prodotti di lusso come televisori e frutta di stagione e, in generale, ha aumentato il potere d’acquisto. Tuttavia, è sempre a causa della globalizzazione che per rimanere concorrenziali le imprese hanno automatizzato, ridimensionato, appaltato e delocalizzato. Per chi possiede talenti unici, la globalizzazione è un’opportunità; invece per chi svolge prestazioni che possono essere delocalizzate in paesi con salari più bassi, la prospettiva può essere terribile”.
Lavoro e immigrazione
Lavoro:: Quanto lo Stato deve intervenire nell’economia? Quanto liberismo e quanto protezionismo devono esserci, in economia. “Salari decenti e prestazioni previdenziali dignitose danno vita a un ceto medio di consumatori che possono stabilizzare l’economia americana e trainarne l’espansione”.
Immigrazione; “La paura per l’immigrazione incontrollata è razionale; inoltre l’enorme afflusso di manodopera non qualificata deprime i salari della classe operaia e aggrava ancor più i compiti di un sistema di sicurezza già oberato. Oggi gli immigrati entrano per via di frontiere permeabili e non per una politica organizzata. Ogni lavoro deve essere prima proposto agli statunitensi. La cittadinanza è un privilegio e non un diritto”.
Religione, attentati, guerre, povertà e lotta ai regimi
Religioni. “Le persone hanno bisogno di sapere che la vita non è un percorso verso il nulla”.
Torri Gemelle. Naturalmente nel libro sono presenti ampi richiami al disastro dell’11 settembre, quando un presunto attacco terroristico ha abbattuto i grattacieli delle Twin Towers, simbolo della potenza americana. “Il caos era arrivato sulla soglia di casa”.
La Guerra. “Non potrei avallare una guerra stupida e avventata; gli Stati Uniti vincono quando i valori americani dominano a livello di opinione pubblica nazionale”.
Povertà. “Qualsiasi strategia per battere la povertà deve essere incentrata sul lavoro, non sull’assistenza”.
Lotta ai Regimi. “Quando tentiamo di imporre la democrazia con la canna del fucile, stiamo soltanto candidandoci al fallimento.
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