Referendum autonomia Lombardia. Ci siamo?
Milano – Il 18 agosto scadeva il termine entro il quale la giunta lombarda doveva indicare al consiglio regionale la data per il referendum sull’autonomia della Lombardia. Un emendamento in una legge il mese scorso sembra aver allungato i termini. Renzi gioca a fare il furbo. La situazione sempre più simile a quella catalana.
Anche in Catalogna hanno avuto diversi problemi a celebrare il referendum sull’indipendenza e la Lombardia ne sta seguendo le orme da vicino. Qui l’elenco degli articoli di cronacaossona che parlano del percorso catalano. In Veneto, dove l’indipendentismo è una realtà politica trasversale. Il referendum sull’autonomia è andato ad aggiungersi a quello, dal risultato scontato, sull’indipendenza. Il problema naturalmente è sempre il governo centrale italiano e i suoi giochi da prestigiatore. Il tira e molla è sulla data che va ad accavallarsi a quello sulle cosiddette riforme costituzionali ad interesse centralistico promosso dal premier italiano Matteo Renzi. La mancanza di risposte sulla data del referendum costituzionale da parte del governo Renzi ha messo in difficoltà anche la regione Lombardia.
E’ chiaro che non appena la regione Lombardia e la regione Veneto avessero comunicato una data per il referendum sull’autonomia, il governo Renzi avrebbe scelto la stessa data per il referendum delle riforme costituzionali e che non avrebbe concesso l’election day. E’ un gioco, piuttosto infantile e facilmente prevedibile, che Matteo Renzi ha fatto anche altre volte. All’ultimo comunicato stampa in cui Roberto Maroni e Luca Zaia avevano dato un ultimatum per aver le risposte, è seguito il silenzio da parte del governo. Ieri, il 18 agosto scadeva il tempo massimo per la decisione della data del referendum da parte della giunta lombarda. Ieri sera puntuale è arrivato il commento di Roberto Maroni durante un’ intervista concessa mentre si trovava al caffè della Versiliana, a Marina di Pietrasanta.
“Il Referendum sull’autonomia si farà. Ho chiesto al Governo di farlo insieme alle passate elezioni amministrative e mi è stato detto di no. Ho chiesto di farlo col referendum costituzionale, ma non ho ancora avuto una risposta. Sono due referendum analoghi e che hanno stessa forma. Se si fanno insieme risparmio più di 20 milioni di euro che posso mettere a disposizione di chi ha bisogno. Ho scritto ad Alfano e Renzi, spero mi dicano di si’. Comunque lo faremo”. Ha detto Roberto Maroni.
Da alcune indiscrezioni di corridoio sembra che la difficoltà del termine posto dalla legge regionale sia stato superato con un’escamotage.
Un emendamento in una legge regionale, passata senza troppe difficoltà, avrebbe stabilito che la data andrà comunicata entro il 2017. Si è trattato di una grossa delusione per gli indipendentisti, che attendevano la data del referendum lombardo veneto con ansia. Non è però chiaro se Roberto Maroni forzerà la mano e convocherà il referendum Lombardo nei prossimi giorni. Forse sarà tentata ancora la via della mediazione. Una mediazione difficile visto che le risposte dal governo Renzi non arrivano.
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