La disoccupazione in Lombardia cresce nonostante il Pil
Lavoro – Nonostante l’economia lombarda sia ancora oggi una delle più produttive d’Europa, la crisi economica ha lasciato una triste cicatrice sui numeri della disoccupazione che in sette anni sono passati da 168mila a 398mila. Particolarmente drammatica è la fascia 15-24 anni dove i senza lavoro raggiungono il 31,2%, contro il 12,5 del 2008. Non stupisce quindi il primato lombardo degli espatri nel 2014 con 18.425 cittadini che si sono trasferiti all’estero, di cui 8.713 tra i 20 e i 40 anni.
Questi sono i numeri della disoccupazione in Lombardia. Nonostante si stia parlando di una Nazione fra le nazioni, cioè di una regione che sta al passo come produzione di Pil (prodotto interno lordo) e come numero di abitanti, di almeno altre 3 nazioni europee, la Lombardia non riesce più a produrre lavoro ed è costretta a vedere i cittadini più giovani emigrare in cerca di fortuna e di un futuro. La lombardia dovrebbe essere un paradiso e invece spesso è un inferno in cui non si riesce a vivere. Per quale motivo succede che una Nazione così ricca non riesca a risolvere il grave problema della disoccupazione e ne veda crescere la percentuale più del 200% in pochi anni ?
La colpa è del residuo fiscale. Tasse troppo alte che vanno a Roma e non ritornano sul territorio e non sono tradotte in servizi utili o in investimenti. In questo modo le aziende non riescono ad assumere quelle due o tre persone in più, non riescono a migliorare gli stipendi non riescono ad investire e aumentare la propria produzione e a creare nuovi posti di lavoro.
Del residuo fiscale della Lombardia, cioè delle tasse che sono pagate ma non sono utilizzate in Lombardia si era già parlato altre volte volte. L’articolo che consigliamo è quello che ha scritto il vicepresidente del Consiglio di regione Lombardia, Fabrizio Cecchetti, su Cronacaossona: Le ragioni della Lombardia. Il peso dello stato italiano. Sulla disoccupazione che colpisce la nostra regione c’è da fare un ampio discorso.
Non c’è lavoro, nè per i giovani nè per chi è rimasto escluso, fornerizzato e esodato, anche se per gli esodati della Lombardia la regione ( non lo Stato) è riuscito a fare qualcosa. Cosa si può dire d’altro. L’autonomia della regione Lombardia e il recupero del denaro che sparisce nel grande baratro romano potrà migliorare la situazione, ma i lombardi andranno a votare al referendum che si sta preparando?
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