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Monossido. In pericolo madre e figlio a Ossona

Ossona – Lo scorso 11 dicembre intorno alle 19,30  in Via Volta, madre e figlio, di 2 anni, di origini senegalesi sono rimasti vittima di una intossicazione da monossido di carbonio. Son stati trovati dal padre appena tornato a casa dal lavoro;  sembra che la madre fosse già svenuta e che il bambino si trovasse in uno stato di semi incoscienza. Immediati i soccorsi.

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Quando è tornato casa dal lavoro, la moglie non gli ha aperto la porta dell’appartamento, che di trova in via Volta, nella palazzina  conosciuta anche come case Fanfani, a Ossona. L’ uomo si è reso conto immediatamente che qualcosa non andava e ha chiamato aiuto. L’immediato intervento dei Vigili del Fuoco, che sono riusciti ad entrare nella casa, ha salvato le vite della donna e di suo figlio, di soli 2 anni. La donna si trovava a terra, svenuta.

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Probabilmente non  si era accorta che l’appartamento stava saturandosi di monossido di carbonio e ha ceduto alla sonnolenza che questo tipo di intossicazione provoca. Si trovava, con ogni probabilità, più vicina alla fonte del monossido rispetto al bambino.
Il piccolo, invece, di soli due anni, era intontito, ma ancora vigile. I due sono stati immediatamente trasportati al Centro Lombardo di Medicina Iperbarica in emergenza. Si trovano ancora in ospedale e avranno bisogno di molte cure per la disintossicazione dal gas. Sul posto, per i soccorsi, sono intervenute anche le forze dell’ordine.

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Al giorno d’oggi è molto raro che capitino incidenti di questo tipo. Se si usano stufe a gas o a legna, per evitare il pericolo, bisogna garantire un’ adeguata areazione dei locali, ed essere pronti ad uscire dalla stanza dopo aver aperto le finestre, nel caso si sia colpiti da mal di testa o sonnolenza. Con l’obbligo di apertura di prese d’aria vicino alle stufe, i casi di intossicazione da monossido sono diminuiti drasticamente.

Il monossido di carbonio è inodore e tende a saturare la stanza partendo dal basso, con una maggior concentrazione vicino alla fonte che lo emette.  Se lo si respira si sostituisce molto velocemente all’ossigeno, per questo motivo la cura delle intossicazioni da monossido di carbonio è la camera iperbarica, dove i pazienti possono respirare ossigeno puro a pressione più alta di quella naturale e, in questo modo  ripristinare un’adeguata ossigenazione del sangue e delle altre parti del corpo.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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