I cristiani dell’Iraq hanno bisogno di aiuto
Cernobbio – La fine di settembre è il momento giusto per una passeggiata sul lago, e la riva di Cernobbio si presta molto a queste ultime belle giornate. Inoltre ,sulla Riva di Cernobbio (Co), in piazza Risorgimento, domenica 27 settembre, dalle 11 del mattino sarà possibile incontrare Sara Fumagalli, patron dell’associazione Umanitaria Padana, che è appena rientrata da una visita alle comunità cristiane dell’Iraq. Sotto i gazebo sulla riva del lago, presenterà la mostra fotografica che si intitola SOS Cristiani.
La Sezione della Lega Nord di Cernobbio invita tutti quelli che conosce a partecipare a questa Mostra Fotografica che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul genocidio delle popolazioni cristiane in quell’Area sfortunata della Terra. Il motto dell’iniziativa, organizzata dalla Onlus Umanitaria Padana, è “aiutiamo i popoli a casa loro, aiutiamoli ad aiutarsi.” Le popolazioni cristiane dell’Iraq sono molte, alcune delle quali sono fra le più antiche: ci sono i caldei che usano una lingua liturgica simile all’aramaico, la ligua utilizzata da Gesù. All’antica chiesa cattolica caldea appartengono la maggioranza dei cristiani cattolici dell’Iraq, ma ci sono anche gli Armeni e i Siri egli appartenenti alla chiesa latina e a quella greca.
Siamo abituati a leggere i nomi di queste popolazioni negli antichi libri di storia, e nella Bibbia. Sono cristiani, non mussulmani, e potete immaginare quale siano ora le loro condizioni con l’isis così vicino. Immaginare, non sapere. Invece, visitando la mostra fotografica organizzata da Sara Fumagalli sarà possibile conoscere un po’ più a fondo la reale situazione dei cristiani di quelle terre così lontane ed eppure così vicine.
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L’unico “aiuto” di cui avrebbero bisogno i cristiani del Medioriente, sarebbe federarsi in uno stato in cui assieme ai Curdi siano presenti tutte le minoranze religiose, dai Cristiani, agli Alawiti, Passando per i cristiano-Assiri, i Drusi, i Maroniti, gli Armeni, e alleato con Israele. Cristiani sparsi in mezzo alla popolazione islamica sono come pecore in mezzo ai lupi, e sarebbero endemicamente sottoposti a sporadiche uccisioni, e rapimenti di ragazze, quando non a veri e propri pogrom, come era successo in Armenia e succede adesso.