Milano burning. Cosa???? C’erano degli ossonesi!!!
1 maggio: mentre in Expo 2015 era tutto tranquillo, 800 individui dal volto coperto devastavano Milano. Una vergogna senza limiti potata avanti da stronzi e da deficienti che hanno la prevaricazione e la violenza nel sangue. Le autorità che dovevano occuparsi della prevenzione e della sicurezza nel periodo di Expo non sono state in grado, colpevolmente, di intervenire, impedendo la manifestazione e, a devastazione compiuta, hanno cercato di minimizzare la gravità dei fatti, offendendo ancora di più la città che è stata vittima della loro inadeguatezza.
La settimana scorsa non era stato dato il permesso per svolgere un corteo che voleva ricordare Sergio Ramelli, prendendo come scusa Expo e la sicurezza, e il primo maggio hanno autorizzato uno dei peggiori assembramenti, lasciando così mano libera ai devastatori. Per due giorni, sempre intorno alla fine di aprile, si parlava di scontri di destra. Per ricordare Sergio Ramelli, invece, c’è stata una Messa seguita da un concerto e nessun incidente, se non di contano, naturalmente, i tre attentati che nella notte fra il 29 e il 30 aprile hanno devastato la libreria Ritter, un sindacato di destra e la sede di Forza nuova.
Eppure le premesse c’erano tutte: bastava guardare i manifesti che giravano per rendersi conto che chi aveva organizzato quel corteo non aveva delle intenzioni pacifiche. Questo manifesto che potete osservare è tuttora appeso alla bacheca comunale in piazza Litta a Ossona. Si, proprio quella bacheca che non può essere utilizzata senza avere il permesso del Comune. Si, si tratta di un manifesto abusivo, non autorizzato. Guardatelo bene, chi lo ha appeso è ben certo di poter contare sull’impunità. Nel manifesto tutti i maialini hanno la faccia coperta e lo sguardo truce dei violenti pronti a picchiare, distruggere e devastare. Interessante anche il disegno sulla destra dello schermo. Cosa avrà in testa? Magari un casco da moto o un passamontagna integrale? Probabilmente se il manifesto fosse stato adeguatamente colorato quel personaggio lì sarebbe apparso per quello che è: un black block. Com’è che questo genere di manifesti non ha fatto barluccinare un lucina, un bagliore, un lampetto, sulle intenzioni di questo Mayday, soprattutto guardando il personaggio in questione? Insomma, lo avevano detto persino facendo il disegnino e non sono stati fermati.
Pare che nemmeno il nostro solerte vicecomandante della polizia locale, che ha così tanto interesse ad impedire le riunioni dei cittadini onesti nel bar perchè lui non le ha autorizzate, si sia minimamente preoccupato di questo tipo di manifesti abusivi che sono il chiaro segnale che per Ossona si muove qualcosa di veramente pericoloso.
Dulcis in fundo alle considerazioni della giornata, leggendo la bacheca Facebook del consigliere comunale Gilberto Rossi, che fa riferimento all’area degli antagonisti, si scopre, perchè lo dichiara lui stesso, che era a quella manifestazione. Cosa si facesse, non si sa. L’unica speranza è che sia tornato a Ossona da solo, che qualcuno di quegli 800 maialini del manifesto non abbia deciso di seguirlo fino a casa e che lui non abbia deciso di tenerselo.
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