Il 25 aprile è san Marco. Liberazione? Si, quella del Veneto
Il 25 aprile è indicato come la festa della liberazione, perchè data della fine della seconda guerra mondiale. In Veneto, però, il 25 aprile è una data molto più importante: è la festa di San Marco, patrono storico della repubblica serenissima di Venezia. Per i Veneti è una festa sacra, ma non è certo una festa di liberazione attualmente, datoc eh ci sono ancora tanti veneti sotto processo per aver sognato, solo sognato, la liberazione e l’indipendenza.
Ieri ci hanno rotto la scatole in tutti i modi possibili sul 25 aprile festa della liberazione. Un festival dell’ipocrisia.
Ieri era San Marco e i veneti della Serenissima Repubblica di Venezia hanno festeggiato il loro patrono, quello che domina sulle bandiere oro e rosse, simboleggiato dal leone.
L’anno scorso, proprio nei giorni intorno al 25 aprile, c’erano dei veneti in prigione per le loro idee indipendentiste.
Il giugno seguente (2014) il consiglio regionale Veneto approvava due leggi regionali di indizione del referendum per l’indipendenza del Veneto. Subito dopo, lo stato italiano le impugnava. Oggi si parla della liberazione.
Si, certo, ma forse più che al passato bisogna guardare al futuro.
Oggi quello stesso Stato italiano che parla di liberazione al 25 aprile in effetti impedisce ai popoli delle Nazioni che ha inglobato, senza diritto e con quello che è conosciuto come “plebiscito farsa”, di votare per l’indipendenza.
Il 25 aprile lo stato italiano tira in ballo una guerra di 75 anni fa, su cui ha sempre raccontato tante bugie, pur di nascondere la richiesta di libertà che arriva dal Veneto che festeggia san Marco e a cui ha negato la celebrazione del referendum.
Questi sono i fatti di oggi.
La lunga battaglia di liberazione del Veneto
Ieri ero a Verona per consegnare una pubblicazione che rammenta ai veneti, ma non solo a loro, alcune tappe di questa lunga battaglia di liberazione. Per san Marco sono molte le iniziative hanno animato le città venete, legatissime alla storia della Serenissima.
Ieri ero presente ad una di queste, ospite del Comitato Veneto Indipendente che ha il compito di promuovere la raccolta fondi per celebrare il referendum. Lo scopo della celebrazione era ricordare come si sono svolti i fatti legati alle Pasque veronesi del 1766.
Per una settimana, dal 17 aprile al 25 aprile, Verona resistette all’invasione delle truppe napoleoniche che si erano mosse alla conquista della Serenissima, per conquistarla. La città capitolò proprio il giorno dedicato al patrono della Serenissima e il 12 maggio 1797 il Veneto fu conquistato completamente. Altro che libertè, fraternitè, egalitè! La repubblica di Venezia era già libera, si autogovernava ed era una potenza nel mediterraneo e sulla terraferma. Morto Napoleone, la restaurazione decisa dalle potenze vincitrici, restituì legittimità a molti stati, ma Lombardia e Veneto furono annessi all’Austria. Mentre i veneti già si battevano per ottenere la liberazione dall’Austria, arrivò la costituzione dello stato italiano che si appropriò del Veneto con modi quantomeno scandalosi.
Le invocazioni a San Marco
La resistenza del Veneto allo Stato italiano finì con l’annessione del 1866, 5 anni dopo la costituzione dello stato italiano.
Negli ultimi 150 anni, i tentativi di riottenere la libertà del Veneto sono stati molti. Per lo più sono ancora nascosti alla storia ufficiale, ma non alla cronaca. 18 anni fa i Serenissimi salivano sul campanile di san Marco. Furono arrestati e condannati a pene pesantissime. L’anno scorso, altri 34 veneti furono arrestati per “aver tentato di festeggiare San Marco” rievocando l’ impresa con la costruzione di un altro tanko. Ieri, nella chiesetta di Settimo di Pescantina, a pochi minuti da Verona, durante una commovente Messa tradizionale, in latino antico, sono state benedette le bandiere del leone veneto.
Le invocazioni a San Marco chiedevano di intercedere perchè la Serenissima possa riprendere presto il suo legittimo posto fra le nazioni libere. Quindi, i figuranti, nel cortile della villa, hanno salutato san Marco con degli spari a salve, proclamando la fedeltà di Verona alla Serenissima. Ho festeggiato San Marco e la liberazione futura del Veneto, tramite il referendum, insieme ai rappresentanti del comitato Veneto indipendente, al comitato per le Pasque veronesi, insieme a radio Padania libera, mentre a Ossona c’è chi resta ancorato al vecchiume e all’ipocrisia di una festa che chiama di liberazione pur di non dover pensare che lo stato italiano sta negando la libertà al Veneto e alla Lombardia. Un video su youtube testimonia alcuni momenti di questa bella festa e l’altro è la trasmissione dedicata a San Marco e alla liberazione andata in onda su Radio Padania libera, condotta da Leo Siegel.
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