Milano

La Milano del 2040 grazie a Expo 2015

Il progetto per la riqualificazione dell’area Expo 2015 dovrà prestare particolare attenzione a tutte le categorie presenti tra la cittadinanza, compresi giovani, bambini ed anziani.

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la scala Rho b&b

Secondo il Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, con delega allo sviluppo e alla rigenerazione dell’area Expo, Fabio Altitonante, il progetto è uno dei più importanti della storia della nostra città. Questo progetto deve per forza di cose interessare tutti anche se un particolare interesse deve essere rivolto verso gli anziani, dato che sono destinati ad aumentare fortemente in numero con il passare del tempo. Il rischio infatti, è che questa area possa diventare come le periferie delle maggiori città europee, dove anziani con basso reddito e poche risorse vivono in aree degradate e ad alto tasso di criminalità. Già alcuni quartieri milanesi sono in queste condizioni, perciò è necessario pianificare lo sviluppo dell’area tenendo conto degli errori fatti in passato.

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Il rapporto Ambrosianeum

Tale dichiarazione è stata rilasciata da Fabio Altitonante commentando i dati del rapporto annuale sulla città di milano 2018: Agenda 2040, presentato Lunedì 02 Luglio dall’associazione Ambrosianeum.
Il rapporto Ambrosianeum è un documento in cui ci si chiede come sarà la Milano dei prossimi 20 anni, come lavoriamo, cosa consumiamo e come gestiremo spazi condivisi ed interessi. Agenda 2040 è il punto finale di un percorso con cui si vuole costruire la Milano del futuro, che dovrà essere una città universitaria con capacità di attrarre il turismo, attrattiva, competitiva,libera, giusta e vivibile per tutti.

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Un’occasione per ragionare sul futuro della città

È proprio in quest’ottica che si intende ri-progettare la Milano del futuro, partendo proprio da quell’area che ha di fatto proiettato la nostra città in un nuovo modo di gestire gli spazi. Grazie ad Expo, infatti, è stato possibile dare alla nostra città un imput che ancora oggi la rende una delle città più moderne d’Europa. Per il futuro dovremo saper creare quartieri abitativi adatti a tutti, e anche se l’area in questione ospiterà maggiormente giovani studenti, ricercatori e giovani coppie, si dovrà trovare il modo di integrare in questi modelli abitativi anche persone anziane e famiglie. Quello che si vuole evitare ad ogni costo, è che le periferie diventino dei ghetti per anziani e per persone disagiate da una parte, e delle isole felici da un’altra. In questo sarà centrale l’area post Expo, e sarà anche un esempio per altri quartieri e aree della nostra città.

Nota della redazione
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Gianluca Preti

Videomaker, grafico, fotografo, appassionato di Milano.

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