Come scegliere male la vittima di una rapina
Milano – Via Faruffini, ore 14.30 del 26 aprile. L’ha vista nell’androne del portone di casa e ha pensato che sarebbe stato facile spaventarla e farsi consegnare la collanina d’oro che portava al collo, ma la signora, una donna di nazionalità rumena, del ’63, che di professione assiste gli anziani e che ha una corporatura generosa, non era d’accordo. Così il rapinatore marocchino, incensurato e di appena una cinquantina di chili, ha rimediato calci, pugni e anche una testata. Non è riuscito a liberarsi dalla morsa della sua vittima nemmeno mordendola ad un braccio. All’arrivo dei soccorsi e della volante dei carabinieri della PMZ Magenta la donna aveva già operato quello che legalmente si chiama un “arresto civico”, tenendo immobilizzato a terra il rapinatore che aveva scambiato dei poderosi muscoli femminili per morbida e innocua ciccia. La donna, prima di sporgere denuncia per l’aggressione, è stata accompagnata all’ospedale san Carlo per la medicazione al braccio.
Dedicato alla nostra eroina
Da parte di tutte le donne di Milano, del 63 e con corporatura generosa, e che rischiano ogni giorno di essere aggredite in città da rapinatori marocchini , grazie. Per un giorno sei stata la nostra vendetta. Speriamo di somigliarti ogni giorno di più.
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