Interrogato il rapinatore di Vanzaghello: non era la prima rapina
L’unico arrestato dei quattro malviventi colpevoli della rapina che è avvenuta la scorsa settimana a Vanzaghello si chiama Agostino Iudici, è originario di Gela ed è, come si poteva facilmente intuire dal comportamento avuto durante la rapina, già ben conosciuto dalle forze dell’ordine. Iudici era già stato arrestato nel 1997 durante l’operazione antidroga San Patrizio che ha sgominato un’organizzazione che coinvolgeva , nella zona fra Busto Arsizio e Chiasso, ben 62 persone.
La banda di cui faceva parte Iudici a quei tempi rapinava gioiellerie in modo piuttosto cruento, i colpi fruttavano dai 200 ai 500 milioni delle vecchie lire che erano immediatamente rinvestiti in cocaina e in eroina e poi spacciate sempre nella zona fra il Ticino e la provincia di Varese. La zona in cui operavano era la stessa di 17 anni fa. Iudici fu anche coinvolto, negli anni ’70 in un omicidio. La rapina di Vanzaghello a prima vista sembrerebbe quasi un tentativo di ricominciare e rimettere in piedi la vecchia organizzazione malavitosa, con lo stesso clichè.
Iudici è già stato interrogato e ha ammesso la rapina ma non ha voluto fare i nomi dei complici anche se, una volta individuato l’ambito in cui è maturato il progetto della rapina non sarà difficile, per le forze dell’ordine, comprendere chi erano i complici e potremmo avere gli arresti già nelle prossime ore. E’ difficile infatti che sian molte le persone italiane che si lascerebbero coinvolgere in un atto così folle e cruento e non è difficile intuire che si tratta sicuramente di persone che hanno già avuto esperienze nel campo della malvivenza e delle rapine.
Iudici, durante l’interrogatorio, avrebbe detto anche che non ha premuto il grilletto della pistola e che si trattava di un’arma che aveva sotterrato prima del suo ultimo arresto, nel 1997, e che la pistola non avrebbe potuto sparare. Se le cose stanno davvero così però, dato che sicuramente i due carabinieri non potevano sapere delle condizioni della pistola quando se la sono vista puntare contro, ed era facilmente intuibile che si sarebbero difesi, si potrebbe pensare che Iudici abbia pensato di farsi sparare appositamente.
Secondo quanto raccontato al giudice durante l’interrogatorio, dopo essere uscito di prigione si era messo a fare l’ambulante. Vendeva panini nella zona di Malpensa. La polizia locale però deve aver scoperto qualche illecito e gli aveva prima limitato la licenza e poi gliela aveva sospesa. Oberato dai debiti, Iudice ha pensato di tornare alla vecchia attività di rapinatore.
Iudice è stato accusato di rapina aggravata ( dall’uso delle armi, dalle botte date alla rapinata), tentato omicidio, violenza e di molti altre reati molto pensati. Dal suo punto di vista può essere contento. Con il suo atto sconsiderato ha risolto il suo problema personale: in galera non avrà il problema di mettere insieme il pranzo con la cena per un bel pezzo. La sua famiglia, invece, dovrà risolvere i suoi problemi e non avrà molto da ringraziarlo.
Anche i due carabinieri che sono intervenuti sono stati ascoltati e interrogati in merito ai fatti. Il loro comportamento non può che essere considerato ineccepibile. Anche la famiglia rapinata dovrà rimettersi dallo choc.
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