Magenta e la pista ciclabile: Invernizzi pinocchio alla Renzi
Il sindaco Marco Invernizzi di Magenta aveva promesso a maggio 2013 che a breve avrebbe eliminato i tornelli che si trovano sulla pista ciclabile di via Espinasse e che impediscono il passaggio delle biciclette.
La promessa del sindaco era avvenuta davanti alla telecamera di Capitan Ventosa e di Striscia la Notizia e quindi le sue parole sono in Internet e accessibili a tutti. Siamo tornati dopo un anno a vedere che fin avevano fatto i tornelli, nello stesso punto dell’ intervista a Marco Invernizzi, e abbiamo scoperto che i tornelli sono ancora là, come sono là i panettoni sulla pista ciclabile della rotonda sulla statale 11, al confine con Marcallo con Casone.
Sulla parte della pista ciclabile che ha i tornelli più complicati, invece di esserci il cartello che segnala la pista ciclabile o la pista mista, c’è un cartello di pista pedonale. Sulla pista pedonale, però, possono passare solo certi tipi di pedoni: alla pista pedonale non posso accedere le mamme con le carrozzine e passeggini, non possono accedere i diversamente abili con le sedie a rotelle, non possono accedere le persone che camminano con le stampelle o gli anziani accompagnati da qualcuno che li aiuta a camminare.
Possono accedere solo i pedoni in forma e che si trovano all’interno di certi canoni estetici. Ad esempio le persone che sono sopra i 90 chili hanno davvero grandi difficoltà a superare i tornelli che rappresentano una vera e propria barriera architettonica e una limitazione al movimento in sicurezza per moltissime persone. Tutte le persone più deboli e in difficoltà hanno una sola alternativa alla pista pedonale con tornelli: quella di camminare sulla carreggiata riservata alle automobili.
L’installazione dei tornelli era stata fatta durante l’amministrazione del Gobbo ma il sindaco Invernizzi, che oramai governa da qualche anno, aveva promesso di risolvere il problema e non lo ha ancora fatto.
Al giorno d’oggi i sindaci dovrebbero fare attenzione a non farsi contagiare dalla malattia dell’annuncite, propagata da Matteo Renzi e che pare sia arrivata anche al sindaco di Magenta perchè, come diceva Collodi, le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo, ed è facile che i cittadini richiamino gli amministratori pubblici all’ordine, specialmente da quando esiste Youtube.
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