L’Indipendenza della Scozia e il destino dei popoli d’Europa
Il 18 settembre è il grande giorno del referendum sull’ Indipendenza della Scozia. Votano solo gli Scozzesi. Inglesi, Gallesi e Irlandesi del Nord dovranno attenersi alle loro scelte.
Erano 400 anni che la Scozia aspettava questo momento e ora sono ad un passo dall’ indipendenza dalla Gran Bretagna. Un referendum riuscirà dove, con tutto il suo romanticismo, il coraggio, le sfide e le battaglie, non è riuscito Braveheart? Probabilmente si, se si ascoltano gli umori dei giornali scozzesi che fanno di tutto per sembrare imparziali ma da cui traspare una grande eccitazione, di quelle che si respirano solo alla vigilia dei grandi cambiamenti epocali.
Domani sarà quindi il giorno della verità: The Scotsman, un quotidiano con edizioni in varie città della Scozia e online è emblematico. L’edizione di Edimburgo infatti intitola: Scottish Indipendence: Edimburg pub opening late. Tradotto significa, senza mezzi termini, che per l’indipendenza della Scozia domani i pub chiuderanno più tardi. La notizia poi riporta che otto pub della città hanno acquistato delle licenze speciali per rimanere aperti oltre l’orario di chiusura, fino a notte tarda, in modo da dare agli indipendentisti la possibilità di festeggiare.
Anche l’ Eveningtimes.co.uk di Glasgow pubblica le notizie sul referendum con una parvenza di neutralità che finisce, come si dice in questi casi, “in gloria”. Il titolo annuncia che il comico Eddie Izzard e l’attrice Elaine C. Smith stanno impegnandosi come attivisti sui due fronti opposti, ma nell’articolo, Izzard, che è schierato per il no all’indipendenza, viene completamente dimenticato mentre sono riportate le parole di Elaine C. Smith che concludono il comizio finale con un “stiamo trasmettendo un messaggio di democrazia e giustizia sociale non solo in Scozia, ma a tutto il Regno Unito.”
Riprendendo le parole dell’attrice scozzese si può anche dire che sia Inghilterra sia Scozia stanno danno una lezione di democrazia a tutta l’Europa e che, a prescinder da chi vincerà il referendum, da venerdì la politica europea cambierà perché, ancora una volta, si è visto che si può votare e ascoltare il parere dei popoli senza che succeda nulla di drammatico. Nel caso della vittoria dei Si, i cambiamenti saranno probabilmente molto veloci. Catalunya e Veneto sono in attesa di votare e poi seguirà come in un domino, la Lombardia, il Piemonte, la Sardegna e, perchè no? come dice Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, anche il Salento. Domani potrebbe essere quindi il primo giorno dell’indipendenza Europea che i nostri figli studieranno a scuola.
I sondaggi danno attualmente lo scarto fra il si e il no davvero sottile, ma leggendo tutti i giornali scozzesi, l’indipendenza della Scozia sembrerebbe una cosa già fatta.
(fonte foto: screenshot dal sito internet di The Scotsman)
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