Aggressione a Ossona: i ladri erano nordafricani
I tre ladri che hanno picchiato selvaggiamente Roberto Mereghetti lo scorso 26 luglio a Ossona erano tre nordafricani. Questo è risultato dai primi accertamenti sull’ aggressione. Mentre proseguono le indagini delle forze dell’ordine, portate avanti dai carabinieri di Corbetta e di Abbiategrasso, si viene a conoscenza di molti particolari inquietanti e che fanno capire quanto la situazione della sicurezza a Ossona sia grave.
Oggi Roberto Mereghetti sarà operato al naso e all’orecchio. I chirurgi dell’ospedale di Magenta gli ricostruiranno il naso, che ha subito molte fratture dopo che i ladri lo hanno colpito in faccia con una spranga di ferro.L’intervento chirurgico all’orecchio sarà fatto, invece, per rimediare a danni fatti da un altro colpo di spranga che lo ha colpito nella parte posteriore della testa e sulla spalla. Fortunatamente R. è riuscito parzialmente a schivarlo. Le intenzioni del ladro armato infatti erano quelle di colpirlo con la spranga nella parte più debole della testa, cioè tra la parte posteriore della nuca e il collo, una posizione in cui un colpo può essere molto facilmente mortale.
Si tratta di un tipo di colpo molto utilizzato dai guerriglieri delle guerre dove si combatte ancora corpo a corpo e che sanno bene essere mortale. Generalmente utilizzano l’impugnatura del mitra. Anche il modo in cui si sono svolt svolti furto e aggressione ricordano molto da vicino le tecniche della guerriglia e dell’assedio. I tre ladri sono arrivati in via Kennedy a bordo di un’auto rubata e l’hanno parcheggiata in modo che non desse nell’occhio, poi sono entrati nella villetta, intorno alle 17,30, sapendo che vi era un donna anziana da sola.
La signora Lina, che si trovava in camera sua, ha sentito dei rumori e appoggiandosi al bastone si è recata a veder cosa succedeva. Trovandosi davanti i tre ladri, si è messa a urlare chiamando aiuto e gridando di andare via che suo figlio sarebbe arrivato subito, brandendo il bastone. In un primo momento i tre ladri ci hanno creduto e temendo l’intervento di altre persone sono usciti dalla casa e dal cancello.
A quel punto però hanno capito che la donna era in realtà sola. Uno di loro ha incominciato a blandirla facendo appello al suo buon cuore, dicendo che avevano solo sete e che non volevano fare nulla di male, chiedendo dell’acqua è riuscito a farsi passare la canna per innaffiare il giardino. Intanto però gli altri due sono passati dietro la casa e sono rientrati portando fuori tutto quello che sono riusciti a trovare. E’ stato in quel momento che Roberto è entrato in auto in via Kennedy, tornando dal lavoro, ed è stato aggredito. (Fonte foto: screenshot da google)
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