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10 km contromano in autostrada, sull’A8: fermato finanziere

Ha percorso dieci chilometri contromano in autostrada, sulla A8, la notte scorsa. Lo ha fermato una pattuglia della polizia stradale di Busto Arsizio, che è intervenuta dopo una segnalazione dal centro operativo autostradale di Milano. Alla guida, un militare della Guardia di Finanza in evidente stato di ebbrezza che è risultato positivo all’alcool test.

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Tutto è iniziato con una segnalazione al 112 da parte di un’automobilista che aveva incrociato l’auto in contromano. Nessun incidente per fortuna, ma di fatto si tratta di una delle situazioni più pericolose che possono verificarsi in strada. Infatti, se si prende l’autostrada contromano si tende a stare a destra, specie se si è confusi rispetto al posto in cui ci si trova. La corsia di destra per chi è contromano è però la corsia di sorpasso veloce per chi è nella direzione giusta, e questo porta quasi inevitabilmente a scontri frontali ad alta velocità. Quasi sempre questo tipo di incidenti si conclude con la morte o il ferimento grave dei coinvolti.

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Gli agenti della polstrada hanno rintracciato l’auto e l’hanno fermata in sicurezza alla barriera autostradale di Milano Nord, nel Comune di Rho. L’autista, un militare della Guardia di finanza in servizio a Varese, è risultato positivo all’etilometro, ed era, all’evidenza, in uno stato di confusione. Il tasso di alcool è risultato, al primo esame su strada, 3 volte superiore al minimo consentito. Per lui è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza con il ritiro della patente e il sequestro del veicolo.

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Nonostante il lieto fine senza incidenti, e sottolineando che è davvero incredibile che una persona riesca a fare10 km in quelle condizioni, senza che gli venga in mente di accostare e tornare indietro, ci sono degli interrogativi. Sarebbe interessante capire cosa sia successo perchè un militare, abituato al rigoroso rispetto delle regole, si sia trovato in quella condizione. Invece non lo sappiamo e sarà molto difficile venirlo a sapere perchè, una volta raccontato il fatto di cronaca, la notizia passa sotto la copertura della privacy, e nessuno ci dirà il motivo per cui si è messo al volante, perchè nessuno lo ha fermato, e nemmeno se una volta in ospedale si è scoperto se c’era qualche giustificazione al suo stato. Così è, la legge Cartabia.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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