Moschea Milano. E’ abusiva ma la pubblicizzano con dei cartelli
Da che la regione Lombardia ha scritto e approvato la legge sulle attrezzature religiose, ad ogni angolo di Milano è saltata fuori una moschea abusiva. Spesso si trovano in scantinati, in luoghi insalubri, in posti pericolosi dove le persone non dovrebbero stare, pena il rischio di gravi incidenti. Le lamentele sono molte.
Chi abita nelle vicinanze di questi luoghi, spesso frequentati da diverse centinaia di persone, quando magari potrebbero ospitarne al massimo poche decine, si lamenta. Nonostante la legge regionale e i regolamenti comunali siano scritti in modo chiaro, vi è chi non riesce ad adeguarsi. E’ il caso della moschea abusiva di via Faa Di Bruno, nel Municipio 4. E’ stata riconosciuta come non a norma da due documenti comunali ma non è mai stata fatta sgomberare. I residenti dello stabile nelle cui si ritrovano i mussulmani sono davvero stufi.
Il cartello è in un italiano stentato e poco comprensibile. Non si capisce se chieda ai mussulmani di restare nella moschea solo per 10 minuti, o se chieda di andarci almeno 10 minuti fino alla fine dell’orario delle preghiere. I residenti del palazzo e dei dintorni si sono sentiti presi in giro. Il cartello che promuoveva il culto mussulmano pubblicizzava la frequentazione della moschea, dando per “aperto tutti i giorni” un luogo abusivo, che non ha il permesso per accogliere il pubblico. Lo hanno fotografato e mandato al presidente del Municipio. La richiesta è semplice. Vogliono che il sindaco di Milano dia il via libera allo sgombero e proibisca, per motivi di sicurezza e di disturbo della quiete pubblica, l’uso pubblico dei locali.
Consigli per gli utenti
Dal Municipio hanno accolto la richiesta e si sono attivati. Ed ecco quanto ha dichiarato il presidente.” Siamo addirittura arrivati all’auto-promozione, con tanto di indicazioni e consigli per gli ‘utenti’. E’ pazzesco, questo posto dovrebbe essere chiuso, invece i gestori fanno pubblicità facendo sapere che è aperto tutti i giorni”, dice il Presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi insieme ai suoi consiglieri Francesco Rocca ed Emanuela Bossi, presidente e vice della Commissione sicurezza dell’amministrazione municipale. “Certi gruppi islamici presenti in città stiano diventando sempre più arroganti. Qualche giorno fa il corteo che ha scandito frasi e slogan di odio verso Israele e ora la moschea irregolare che promuove le sue attività.
Sembra che a Milano credano di avere la possibilità di fare tutto quello che vogliono, in spregio delle nostre regole di convivenza e della nostra sensibilità. Come già ho chiesto in passato, mi auguro che Palazzo Marino faccia sentire la propria voce e ripristini la legalità in questo stabile. Non tanto per dare seguito alla delibera approvata dal Municipio 4 in questa direzione, ma per rispondere alle legittime (e fin ora inascoltate) richieste dei residenti”.
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