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Sacchetti biodegradabili. Nelle farmacie si può portare la propria borsa

Sulla vicenda dei sacchetti di plastica e dell’obbligo, imposto dal governo centrale, tramite la legge 125/2017 di usare solo quelli biodegradabili e di farli pagare al consumatore, Federfarma, uno dei sindacati delle farmacie, ha diramato un comunicato stampa un po’ particolare.

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“Dal 1 gennaio 2018 anche le farmacie sono coinvolte nell’obbligo di far pagare al consumatore finale il sacchetto di plastica biodegradabile che contiene gli acquisti. Le farmacie rispettando la legge introdurranno nello scontrino la voce “shopper” o “busta” introducendo un costo simbolico per venire incontro anche alle esigenze dei cittadini. Nello spirito della normativa europea, che vuole portare alla riduzione dell’uso della plastica per salvaguardare l’ambiente e i nostri mari, i farmacisti potranno proporre ai clienti la possibilità di portare via il farmaco senza sacchetto, in particolare quando di tratta di una singola confezione, e saranno disponibili all’impiego della borsa riutilizzabile portata dal cliente in tutti gli altri casi.

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Il rispetto della legge è una condizione naturale per le farmacie

“Il rispetto della legge è una condizione naturale per la farmacia, e anche in questo caso la rispetteremo” spiega Annarosa Racca presidente di Federfarma Lombardia. “Le farmacie cercheranno di venire incontro alle esigenze dei cittadini, comprendiamo infatti che questa nuova norma comporta, per tutti noi consumatori, un esborso aggiuntivo. Introdurremo un costo molto limitato per i sacchetti e cercheremo di collaborare sempre con i nostri clienti con i quali abbiamo quotidianamente un dialogo, anche per spiegare l’obiettivo della legge, visto che abbiamo tutti a cuore il nostro territorio. Nelle farmacie saranno presenti anche cartelli informativi per spiegare in questo primo mese le novità.”

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Grazie per la gentile concessione

In farmacia possiamo non comprare il sacchetto e mettere i medicinali acquistati nella nostra borsa. Sembra strano, ma in una paese come l’Italia è una conquista, invece di essere la normalità. Quindi quando andate in farmacia e non comperate il sacchetto dovrete fare attenzione che non sia comunque inserito nello scontrino. E’ una cosa ovvia. Un po’ meno ovvio e che pone qualche domanda è il motivo per cui sia stato espressamente vietato il dono del sacchetto riciclabile . Il reale mistero di tutta questa vicenda dei sacchetti di plastica biodegradabili imposti per legge è tutto in quello strano codicillo che vieta l’omaggio.

Un mistero che non può essere spiegato solo con la trasparenza dello scontrino. Lo sappiamo benissimo che se il farmacista regala il sacchetto, lo fa perchè detrae la spesa dai costi generali della farmacia, quando fa il bilancio. Scarica cioè la fattura di acquisto della fornitura dei sacchetti dal reddito del negozio.  Speriamo che Federfarma, che si sente così collaborativa nei confronti del governo e dello spirito europeo, riesca spiegarci qual’è l’obiettivo del divieto di omaggio e perchè mai aumenta l’a plastica in mare se il sacchetto biodegradabile non è fatto pagare.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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