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Viareggio. Investito con l’auto dalla donna che aveva appena derubato. Ladro algerino muore e lei è arrestata per omicidio volontario

Domenica sera, intorno a mezzanotte, a Viareggio, un uomo è stato investito da un’auto che è passata più volte sul suo corpo dopo averlo inseguito e schiacciato contro la vetrina di un negozio di elettronica. A bordo dell’auto una Suv Mercedes bianco, , come autista, c’era Cinzia dal Pino, 65 anni, imprenditrice di Viareggio. La donna, aveva inseguito, investito e anche ucciso,il rapinatore che poco prima le aveva portato via la borsa, contenente documenti e altri oggetti. minacciandola.
Era successo all’interno dello stabilimento balneare della passeggiata, alle 23.30 circa.

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Gli agenti della squadra mobile della provincia di Lucca hanno accertato, anche attraverso l’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza delle zone in cui sono avvenuti i fatti, che, poco dopo essere stata la vittima del rapinatore, la donna era salita sulla sua auto e si era messa alla ricerca del delinquente. Quando lo ha trovato, ancora la borsa fra le mani, ha accelerato e lo ha deliberatamente investito schiacciandolo contro la vetrina, che è stata distrutta. L’uomo era Said Malkoun, un algerino il 47 anni noto alle forze dell’ordine e con diversi precedenti. Soprattutto per furto. Uno di questi video è stato pubblicato su facebook.

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È morto sul colpo, anche perché la donna è ripassata sul suo corpo con l’auto almeno 3 volte, prima di riprendere la sua borsa e andarsene. Questa mattina è stata identificata e arrestata con l’accusa di omicidio volontario. Non potrà certamente appellarsi alla legittima difesa e nemmeno ad un tentativo malriuscito di arresto civico, data la brutalità dell’azione e la sua fuga dal luogo dell’incidente.

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Il fatto ha già iniziato a dividere l’opinione pubblica, fra chi condanna senza appello il gesto della donna e chi, invece, prova a comprendere il suo stato d’animo dopo la rapina subita, e a giustificarlo. Tuttavia, l’accusa di omicidio volontario sembra lasciare pochi spazi a interpretazioni diverse, e il processo che seguirà sarà fondamentale per chiarire tutti i dettagli della vicenda.

Ciò che si può aggiungere, è che è meglio che i ladri, i rapinatori e gli scippatori, comincino a pensare a cosa può loro accadere quando giudicano una donna come una vittima facile e la attaccano, senza sapere che lei ha invece delle motivazioni forti per non lasciarsi derubare. Speriamo non salti fuori che si conoscevano e che lei aveva anche altri motivi, per passarci sopra tutte quelle volte. Se si tratta della rivolta di una donna rapinata, però, a prescindere dalla condanna che riceverà, ha dato un messaggio forte a chi amministrata la giustizia: “mettete i ladri in galera, prima che le vittime li uccidano!” Discutimone

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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