Si lancia con una tuta alare da 300 metri di altezza. Morto
Sono tutt’ora in corso le operazioni di recupero del corpo dell’uomo che questa mattina, poco dopo le 11.30, si è lanciato con una tuta alare dalla parete del Forcellino, da circa 300 metri di altezza sopra il comune di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco. Alle 11.35 la centrale operativa del 112 ha ricevuto la chiamata di uomo che si trovava nel comune di Abbadia Lariana e che ha segnalato di aver visto una persona lanciarsi con una tuta alare, cadere in avvitamento senza che la vela si aprisse. La stima dell’altezza del salto fatto, in caduta libera, dall’uomo è fra i 200 e i 300 metri.
I soccorsi si sono attivati immediatamente e sul posto sono stati inviate le squadre del soccorso alpino, un elicottero del 118, e gli uomini della polizia di stato per iniziare le ricerche. In poco tempo hanno trovato i resti dello sfortunato emulo di Icaro. Il decesso è stato constatato sul posto. Si sta procedendo d’ufficio all’ identificazione, non ancora nota al momento in cui scriviamo.
La Vela di sicurezza della Tuta alare o di un paracadute non si è aperta
Dopo i primi ulteriori accertamenti sulla dinamica dell’incidente è stato confermato che la vela di sicurezza non si è aperta. Al momento però non è ancora noto se si trattava effettivamente della vela di emergenza di una tuta alare o se fosse quella di una vela da discesa da paracadutismo classico. Poco importa. Qualunque cosa sia, se non si è aperta da quell’altezza non vi è scampo.
Saranno quindi aperte delle indagini per determinare sia il tipo di equipaggiamento sia la responsabilità oggettiva del motivo per cui non ha funzionato. Non è difficile immaginare che, nonostante non siano ancora state divulgate età e generalità dello sfortunato aviatore si tratti di una persona che era comunque considerata esperta di questo sport non comune. Sarebbe incredibile che si trattasse di un neofita.
Identificato. È Alessandro Fiorito, di Gallarate
Questa mattina sono state diffuse le generalità dell’uomo. Si tratta di un pilota d’aereo civile di 62 anni, Alessandro Fiorito, di Gallarate. Come si intuiva già d ieri era esperto di volo, correnti d’aria e tecnica. Quindi si può ricondurre, per quello che si sa ora, l’incidente ad una mera fatalità. Non si è infatti aperta la vela di sicurezza che avrebbe permesso l’atterraggio.
Da quanto si è ricostruito il salto non è stato di soli 300 metri ma di circa un migliaio. Il corpo è stato trovato alla base della parete rocciosa. Un punto pericoloso anche per i soccorsi e per l’elicottero, che ha dovuto fare due viaggi per calare il personale tecnico e non ha potuto atterrare. Il recupero dei resti del pilota infatti è avvenuto via terra.
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.