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Milano: Fiorenza Rancilio, figlia del costruttore Gervase, trovata morta in casa. Fermato il figlio – Ultime Notizie

Poco dopo le 15 di ieri a Milano i Carabinieri della Compagnia Milano Duomo hanno rinvenuto il corpo senza vita di Fiorenza Rancilio, 73 anni. La donna giaceva a terra, con evidenti segni di una lesione al cranio, nella sua abitazione al nono piano, in via Crocefisso, al civico 8. In casa con lei il figlio, Guido Pozzolini Gobbi, di 35 anni, che non pareva in sè, ed è stato portato in ospedale. Nella notte la notizia che è stato sottoposto al fermo di polizia giudiziaria.

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L’allarme è stato dato dalla domestica che ha tentato di entrare in casa per prendere servizio e, non riuscendoci, ha chiamato gli impiegati delle due aziende immobiliari di proprietà dei Rancilio, che hanno sede nella stessa palazzina di porta Lodovica. Quando hanno riprovato ad aprire, la porta è stata aperta dall’interno dal figlio di Fiorenza. Era in uno stato allucinato, quasi fosse sotto chock, o sotto l’effetto di psicofarmaci. Il giovane abita nell’appartamento sottostante, all’ottavo piano.

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Il 35enne’ stato portato in ospedale con un’ambulanza della Misericordia, inviata dalla centrale operativa del nue 112, al pronto soccorso dell’ospedale policlinico, dove è stato ricoverato nel reparto di psichiatria. Delle indagini si sono occupati i Carabinieri e sono attualmente in corso. In via Crocefisso era presente il personale della Sezione Rilievi del Comando Provinciale di Milano.

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Il fermo del figlio a mezzanotte

Dopo un pomeriggio piuttosto concitato in cui sono stati effettuati indagini e rilievi, e ricostruita la dinamica di quanto potrebbe essere successo, a mezzanotte i Carabinieri della compagnia d’uomo hanno notificato il fermo di polizia giudiziaria a Guido Pozzolini Gobbi, perché è ritenuto responsabile dell’omicidio della madre Fiorenza. Il giovane uomosi trova attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria del Policlinico di Milano dove piantonato. Il luminol ha messo in evidenza la presenza di sangue su un peso da palestra, che è la probabile arma del delitto.

Chi era Fiorenza Rancilio

fiorenza rancilio,omicidio,figlio,guido pozzolini gobbi. Milano: Fiorenza Rancilio, figlia del costruttore Gervase, trovata morta in casa. Fermato il figlio - Ultime Notizie - 13/12/2023

Fiorenza Rancilio era la figlia del costruttore edile italo-francese Gervase Rancilio, noto per la realizzazione del quartiere Giardino a Cesano Boscone alla fine degli anni ’60. Si tratta di un grande quartiere con grandi palazzine allora di lusso, suddiviso in 4 boschi recintati. La famiglia Rancilio, oltre ad averne la proprietà, gestiva gli affitti degli appartamenti. Fino alla fine degli anni 70, una parte dell’ultimo Bosco, Bosco 4, era rimasta incompleta a causa di controversie cn l’amministrazione comunale di Cesano Boscone. Due palazzine a forma di stella, gli stellari, alte 8 piani, per quasi un decennio erano rimaste a livello di due scheletri.

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La mattina del 2 ottobre 1978 mentre visitava una di queste palazzine, con l’accesso in via dei Tigli, in cui dovevano riprendere i lavori, l’allora 26enne architetto Augusto Rancilio, fratello minore di Fiorenza e figlio di Gervase, venne rapito da un commando della ‘ndrangheta. Era con il padre, allora 86enne. Poche ore dopo il rapimento, Gervase Rancilio dichiarò che non avrebbe pagato il riscatto. Fu una dichiarazione che si impresse nella mente di tutti coloro che vivevano la grave situazione in quella zona del milanese. Li convinse che il costruttore non avrebbe più rivisto il figlio.

Un clima di terrore

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Era la fine degli anni 70, il periodo in cui gli anni di piombo, la Milano violenta delle rapine e delle sparatorie, e dei rapimenti delle mafie si sovrapponevano, e avevano colpito duro nelle cittadine a nord ovest dell’hinterland milanese, i cui cittadini vivevano in un clima di terrore. Ne era complice anche la decisione dei governi di quegli anni di trasferire in domicilio coatto, nelle case popolari del Quartiere Lavagna di Corsico, decine e decine di famiglie della ndrangheta, della mafia e della camorra. Il corpo di Augusto Rancilio non fu piú trovato.

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Nel 1994 Saverio Morabito, pentito di una delle famiglie dell’ndrangheta di Platì, che abitavano e organizzavano sequestri a scopo diriscatto fra Cesano Boscone, Corsico, Trezzano e Buccinasco, durante un processo raccontò che Augusto Rancilio fu ucciso mentre tentava di sfuggire ai suoi carcerieri, dopo che da Cesano Boscone lo avevano portato dove lo tenevano prigioniero. In suo ricordo la famiglia gli intitolò una fondazione che ora ha sede a villa Arconati a Bollate.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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